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M A G A Z I N E
Serve, infine, incentivare le imprese
a fare network di ricerca nei filoni
indicati dalla regia del sistema, per
consentire al settore di organizzarsi
e rispondere alle sfide del futuro,
garantendo un efficiente utilizzo
degli asset energetici esistenti”.
Parlano i produttori
A nome delle aziende produttrici
è intervenuto Alberto Montanini,
presidente di Assotermica,
l’associazione che in Confindustria
e all’interno di Anima rappresenta
la quasi totalità delle industrie
produttrici di apparecchi e
componenti destinati al confort
climatico e ambientale.
Montanini è intervenuto sul tema
del ruolo dei gas rinnovabili nel
mondo dell’utilizzazione.
“Dobbiamo sempre avere
presente il ruolo dell’innovazione
all’interno dei processi produttivi
ed economici – ha detto –. Il
contributo che l’innovazione può
dare è oggi, come ieri del resto,
epocale. In questi anni di forte
cambiamento non è affatto vero,
come qualcuno può essere indotto
a pensare, che non si è fatto
nulla. Se osserviamo l’evoluzione
avvenuta nel mercato, ad esempio
sulla valutazione delle nuove
tecnologie formulando precise
proposte.
“I bandi di gara per le concessioni
gas – ha concluso – prevedono una
specifica valutazione dei piani di
sviluppo degli impianti proposti dai
partecipanti. Occorre rianalizzare
se le gare del settore distribuzione
possano servire al comparto per
reggere le sfide dell’innovazione
o, al contrario, possono frenare o
bloccare la risposta del settore alle
nuove sfide creandone un motivo
di crisi. Serve rivedere l’impianto
del bando tipo per valutare se gli
investimenti previsti più di 10 anni fa
siano ancora in grado di essere in
linea con le nuove sfide del settore
e con il nuovo scenario energetico
del Paese. Servono nuovi criteri
di valutazione degli interventi di
investimento sugli impianti e sulle
reti, coerenti con l’evoluzione del
settore e con il ruolo fondamentale
dell’industria del gas nella
transizione energetica. Occorre
dare maggiore rilievo agli interventi
di reale innovazione tecnologica
nel quadro delineato dal Piano
nazionale, incaricando gli organismi
tecnici – CIG e UNI – di fare regia fra
le imprese e gli operatori del settore.