CDA Dicembre 2021 | Page 34

Focus Trattamento acqua tecnologica
mando ossido di ferro ( 4Fe + 3 O2 = 2 Fe2O3 ) cioè ruggine di colore rossastro . È evidente che una continua formazione di ossidazione porta alla riduzione degli spessori fino alla rottura del componente o della tubazione causando una perdita dell ’ acqua di circuito , con il conseguente danno . La corrosione è riconoscibile dalla formazione di specie di crateri in superficie . La corrosione da ossigeno quando si innesca , se non contrastata , investe l ’ intera massa ferrosa dell ’ impianto con conseguente perdite e continui reintegri di acqua nell ’ impianto anch ’ essa deleteria per l ’ introduzione della parte calcarea . Se invece si riesce a proteggere l ’ impianto in generale dall ’ introduzione di ossigeno attraverso reintegri di nuova acqua , il naturale contenuto di ossigeno presente all ’ inizio viene gradualmente ridotto , avvenendo una ossidazione parziale con carenza di ossigeno formando magnetite ( Fe3O4 ) di colore nerastro la quale induce un ’ azione protettiva contro le corrosioni . ( 3Fe + 3 O2 = Fe3O4 tetrossido di triferro – magnetite ) Presenza di aria negli impianti Come detto l ’ aria , e quindi l ’ ossigeno , che entra in un impianto moderno di climatizzazione del tipo a vaso chiuso , essendo quelli a vaso aperto o vecchi impianti o impianti di elevata potenzialità , si insinua nel circuito per almeno tre processi . Il primo è dovuto all ’ aria disciolta nell ’ acqua attraverso la formazione di microbolle . Quanta aria sia disciolta nell ’ acqua dipende sostanzialmente dalla pressione e dalla temperatura del liquido . Senza entrare nel merito della Legge di Henry , possiamo dire che ogni metro cubo di acqua fredda introdotta a 20 ° C e riscaldata poi fino a 70 ° C ad una pressione costante di 2 bar , riesce a liberare fino a 20 litri di aria nell ’ impianto sotto forma di microbolle . Le microbolle di dimensioni variabili da 0,01 a 0,1 mm si formano in riscaldamento sulle superfici di scambio termico tra fumi e acqua in circolazione . L ’ acqua a contatto con la parete di acciaio o similare a temperatura superiore ai 100 ° C comincia a formare microbolle che poi vengono trascinate nell ’ impianto nei punti più alti dello stesso o in prossimità dei terminali . Una volta raffreddata l ’ acqua riassorbe parzialmente l ’ a- ria formatasi . Il secondo motivo riguarda l ’ aria che si introduce in fase di carica dell ’ impianto e che si insacca anch ’ essa nei punti più alti . Il terzo si forma aria per zone di depressione nell ’ impianto . La formazione di aria nell ’ impianto , oltre a causare problemi di resa ai terminali e quindi perdita di efficienza , problemi di circolazione del liquido può essere causa di rumori e come detto sopra di corrosione .
Utilizzo di tubazioni plastiche e la corrosione da ossigeno È altresì noto che le tubazioni plastiche , a causa della minore densità che presentano rispetto agli acciai e per la loro struttura molecolare , sono molto permeabili ai gas . Il gas permea nella tubazione dall ’ esterno verso l ’ interno per differenza di pressione parziale dei vapori tra le due parti . In genere si è visto , soprattutto nelle tubazioni posate per impianti a pavimento che l ’ aria entra nelle tubazioni attraverso il massetto di posa e genera ossigeno che poi porta alla formazione di ruggine e quindi corrosione nelle parti metalliche dei generatori . La fanghiglia da ruggine che si forma inoltre può provocare danni anche ai materiali anticorrosivi , oltre a compromettere lo scambio ter-
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