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ZI LOTTA AL TERRORISMO: IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI IL CASO PIEMONTE La prima svolta alle fine del 1977 «Le Br feriscono in un agguato il vice direttore de La Stampa, Carlo Casale- gno. (…) Il giorno seguente, la manifestazione di piazza San Carlo segna un primo importante collegamento tra la gente e le istituzioni a difesa della de- mocrazia: il tessuto sociale tiene, ma ha spazi lacerati, da ricucire. (…) Il vicedirettore de La Stampa spira dopo tredici giorni di sofferenza. E’ il 29 novembre. Per Aldo Viglione, presidente della giunta (della Regione Piemon- te, N.d.r.), “Non si è spento e non si spegnerà l’ideale di libertà che ha con- traddistinto la sua vita di democratico, di combattente partigiano, di uomo di cultura”. (Luciano Borghesan da il Piemonte alla prova del terrorismo) «Il 22 novembre il Consiglio regionale si riunisce, a Palazzo Lascaris, in “seduta straordinaria aperta”. (…) Il presidente del Consiglio Sanlorenzo chiede uno sforzo eccezionale per mobilitare tutta la popolazione piemonte- se. “Bisogna impedire, in stretta unità con gli organi dello Stato, che la catena di violenza che ha investito il nostro Paese, e in particolare la nostra regione, continui e si aggravi”». Nella successiva seduta ordi- naria del giorno dopo il Consiglio regionale vota un appello ai cittadini ed una serie di iniziative. Il 1° dicembre i consiglieri regionali, e non solo, andranno a far sottoscrivere un appello rivolto ad operai e impiegati direttamente da- vanti ai cancelli della Fiat Mirafiori. Se la città non finisce nel buco nero della violenza è perché si moltiplicano le assemblee nelle scuole, nei quartieri, nelle fabbriche. Anche alla Fiat, e l’aziende li favorisce. (da Una regione contro il terrorismo) 50 mila torinesi partecipano il 16 marzo 1978 alla manifestazione immediatamente indetta per il rapimento dell’on. Aldo Moro a Roma. Da decenni non si vedeva una mobilitazione così forte: in piazza San Carlo, stipata di gente, prendono la parola: il sindaco Novelli, Bertinotti per Cgil-Cisl-Uil, Bianchi capogruppo D.C. in Regione e il presidente della Regione Viglione La svolta definitiva nel 1979 Il magistrato Maurizio Laudi la sintetizza così: “Alla fine si fa strada nel Paese una volontà di reagire e Torino si colloca, va detto senza rischio di campanili- smo, al centro di questa risposta. Magistratura e polizia acquisiscono una specifica professionalità. I sindacati affrontano la presenza brigatistica in fabbrica. Le assemblee negli stabilimenti con giudici, politici, amministratori si traducono nel reale isolamento e quindi nella sconfitta politica dei terrori- sti, che vedono soccombere la speranza di proselitismo. I vertici Fiat scelgo- no la linea della fermezza contro manifestazioni di violenza in fabbrica. Le istituzioni politiche locali giocano un ruolo fondamentale nel rompe- re il cerchio della paura tra la gente. Nasce l’idea di un questionario sul terrorismo, per dar voce ai cittadini. (…) Manifestazione studentesca contro il terrorismo Sessantamila questionari vengono (comunque) distribuiti in città, persino a Torino in via Cernaia, nel 1977 nelle parrocchie. Su La Stampa Arturo Carlo Jemolo scrive: “La denuncia è odiosa… diviene esercizio di un diritto quando è necessaria per evitarci un Le Brigate Rosse che partirono dal concetto di ‘resistenza tradita’ per danno… Di fronte al terrorismo siamo proprio alla difesa di tutta la civiltà in giustificare il loro agire contro lo Stato, sono smentite dal presidente Pertini, cui viviamo, le vittime di una sparatoria spesso sono ragazzi estranei a ogni ex partigiano, che a Boves (CN), città simbolo della tragedia nazifascista, contestazione politica”. in occasione dell’anniversario dell’eccidio, il 12 novembre 1978, pronuncia Dei questionari 12676 vengono restituiti, e 35 hanno preziose informazioni un discorso dove dice: “... di fronte a dei criminali, costi quel che costi, in risposta alla domanda numero 5, ‘Avete da segnalare fatti concreti che possano aiutare gli organi della magistratura e le forze dell’ordine a indivi- non bisogna cedere, bisogna difendere questa Repubblica. Non dimenticate che duare coloro che commettono attentati, delitti, aggressioni?’». ...dietro ogni articolo della Carta costituzionale stanno centinaia e centinaia (Luciano Borghesan da il Piemonte alla prova del terrorismo) di partigiani che sono caduti per la libertà del popolo italiano” Germana STEFANINI, vigilatrice penitenziaria, a Roma il Stanislao CERASO, appuntato ag. custodia, a Portici (NA) il Ray LEAMON HUNT, diplomatico americano, a Roma il Ottavio CONTE, agente P.S., a Torvaianica (RM) il 28.01 02.01 15.02 09.01 1983 1984 26.06 04.08 23.10 Libano: IX Legislatura della Repubblica italiana 1° Governo Craxi Coalizione: DC, PSI, PSDI, PRI e PLI Furgone imbottito di esplosivo contro la caserma dei Marines, a Beirut. Muoiono 241 marines americani. Sono i primi attentati islamici agli Usa 1985 14.02 07.06 17.06 23.12 11.03 URSS: Il governo Craxi vara il decreto che abolisce la ‘scala mobile’ A Padova durante un comizio muore il segretario del PCI Enrico Berlinguer Elezioni per il 2° Parlamento Europeo Strage sul treno rapido ‘904’: 17 morti Elezioni Referendum A Mosca viene Regionali sulla nominato ‘scala mobile’ segretario del PCUS Michail Gorbaciov 12.05 09.06