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Padova è l’epicentro veneto del terrorismo di sinistra, praticato secondo la variante dell’Autonomia Operaia Organizzata. «Dirigenti e militanti dell’Autonomia Operaia padovana erano in grande maggioranza docenti uni- versitari, insegnati, studenti, impiegati, ceto medio intellettuale, insomma, di varie gradazioni. Le sue roccaforti non erano le fabbriche o i quartieri operai, ma alcune facoltà universitarie e le case dello studente, dove poche decine di estremisti, qualche centinaio in tutta la provincia, dominavano con la violenza». (di Angelo Ventura, da Padova) Una violenza eversiva che si è esercitata in Veneto nel triennio ’77-’79 con 1197 ‘azioni’, di cui 708 avvenuta a Padova. «Alle sparatorie in piazza e ai saccheggi si accompagna la scelta di bersagli indi- viduali all’interno dell’università e l’intimidazione sistematica nei confronti dei docenti non succubi. In tre anni verranno aggrediti, sprangati o feriti a rivoltellate i seguenti professori universitari: Guido PETTER, Oddone LONGO, Ezio RIONDATO, Angelo VENTURA. Altri docenti – come BERTI, OLI- VIERI, GALANTE, CEOLIN – subiscono aggressioni, attentati alle abitazioni o alle auto, e vengono a più riprese minacciati …» (da La follia veneta) Sono poi colpiti, sempre a Padova, il direttore della mensa universitari Paolo MERCANZIN, il giornali- sta del “Gazzettino” Antonio GARZOTTO e l’avvocato Vincenzo FILOSA. Mentre a Verona l’agente di P.S. Arturo NIGRO e a Musile di Pieve (VE) Franco PILLA, presidente della Cassa di Risparmio di Venezia. MERCANZIN Paolo Mercanzin: «Io ho subito quattro attentati: uno dai fascisti e tre dai gruppi di autonomia tra i quali una gambizza- zione. (…) Devo dire che non mi sono sentito una vittima, così come credo che non si considerino tale i docenti dell’Università di Padova: abbiamo combattuto in prima linea contro credo la peggiore delle forme di terrorismo e la peggiore delle forme di tentativo di rovesciamento del’ordine democratico, che era quel laboratorio, secondo me molto più pericolosa di quella delle B.R., perché era un fatto colletti- vizzato, un metodo che proponeva l’illegalità di massa, la disarticolazione e la de- strutturazione, la cosiddetta strategia del tarlo, di rifiuto del lavoro. Cose che hanno comportato nella mentalità di molti, soprattutto giovani, la convinzione che bastava prendere una multa per dire: “hanno ragione le B.R.” ». (da Atti del Convegno “Lotta al terrorismo”) Feriti ‘per caso’: PELLEGRINI Feriti a Roma: Sergio Pellegrini ha sposato Naide Di Marzio, che racconta: «Era sabato e avevamo deciso di andare al cinema in viale Tra- stevere, come due fidanzatini, per passare un paio d’ore lontani dai problemi della famiglia e del lavoro. Alle diciannove stiamo attraversando la strada nel grande traffico della sera. Improvvi- samente la gente intorno a noi sembra impazzita, corre da tutte le parti. È un attimo, una frazione di secondo e poi vedo il mio Sergio accasciarsi a terra. Il suo volto è una maschera di sangue. Senza sapere quel che facevo, istintivamente, me lo carico sulle spalle e mi trascino nella chiesa di San Crisogono. Altri avevano avuto la stessa idea e tutti urlavano, mentre io cercavo di tamponare come potevo l’emorragia.(…) Una scheg- gia di proiettile gli aveva trapassato il bulbo oculare, disinte- grando la retina. L’occhio era perduto per sempre. Il frammento di piombo si era fermato sulla pare occipitale della scatola cra- nica ed era impossibile estrarlo. Da allora quel pezzo di 1. 28.01.1976 Pietro MARGHERITI, giudice e capo ufficio ministero della Giustizia 2. 09.02 1976 Antonio TUZZOLINO, brigadiere P.S. 3. 21.04.1976 Giovanni THEODOLI, presidente Unione petrolifera 4. 05.05.1976 Paolino DELL’ANNO, magistrato 5. 143.12.1976 Alfonso NOCE, vice-questore 6. 14.06.1976 Giuseppe AMBROGIO, (rapito) titolare di società 7. 12.02.1977 Valerio TRAVERSI, dirigente del Ministero della Giustizia 8. 21.04.1977 Antonio Nicola MERENDA, agente P.S. 9. 21.04.1977 Francesco COLAVITO, agente P.S. 10. 21.04.1977 Patricia BERNIE, giornalista CBS 11. 03.06.1977 Emilio ROSSI, giornalista 12. 21.06.1977 Remo CACCIAFESTA, preside di facoltà 13. 11.07.1977 Mario PERLINI, militante C.L. 14. 02.11.1977 Publio FIORI, capogruppo D.C. in Regione 15. 04.01.1978 Giuseppe PORTA, impiegato, Cassino (RM) 16. 07.01.1978 Vincenzo FIGNARI 17. 13.01.1978 Raffaele DE ROSA, dirigente della SIP 18. 23.02.1978 Giorgio BORGHETTI, vicedirettore di banca 19. 26.04.1978 Girolamo MACCHELLI, capogruppo D.C. in Regione 20. 28.10.1978 Vincenzo GAROFALO, agente P.S. 21. 13.11.1978 Mario MARCHETTI, medico pensionato 22. 21.12.1978 Gian Antonio PELLEGRINI, agente P.S. 23. 21.12.1978 Giuseppe RAINONE, agente P.S. 24. 03.05.1979 Vincenzo ANNUNZIATA 25. 02.05.1980 Sergio LENCI, architetto 26. 07.05.1980 Pericle PIRRI, direttore Ufficio Regionale del Lavoro 27. 17.05.1980 Domenico GALLUCCI, segretario sezione D.C. 28. 12.12.1980 Giovanni D’USO, (rapito) dirigente Ministero Grazie e Giustizia 29. 22.05.1981 Enzo RETROSI, direttore ufficio di collocamento 30. 29.05.1981 Giuseppe MAGAGNA, salesiano professore 31. 19.06.1981 Pacifico VIOTTO, appuntato C.C. 32. 19.06.1981 Giuseppe FRANCONERI, titolare di ufficio vendite editoriali 33. 19.06.1981 Antonio DE VITA, avvocato 34. 30(29).05.1982 Sergio PELLEGRINI, esercente motoricambi 35. 24.06. 1982, Giuseppe Pillon, agente P.S. 36. 21.02.1986 Antonio DA EMPOLI, consulente economico del governo Craxi 37. 12.02.1987 Paquale PARENTE, agente P.S. proiettile è rimasto nella testa di mio marito, in tutti i sensi ». (da Terrorismo. L’altra storia) LENCI Sergio Lenci: «Sono divenuto bersaglio dei terroristi nella mia qualità di ar- chitetto. Ad oggi non conosco ancora le ragioni dell’attentato che doveva vedermi morto: sono stato condannato a morte non si sa da chi, quando e dove, ma quel che è certo è che sono stato legato e mi hanno sparato un colpo di rivoltella alla nuca. Non sono morto ma dovevo morire . Sulle pareti del mio studio il co- mando di P.L. (Prima Linea) che eseguiva la sentenza ha scritto: “morte ai Tecnici della controguer- riglia urbana”. Io sarei un tecnico della contro- guerriglia urbana perché mi sono occupato di edilizia carceraria…» (da Atti del Convegno “Lotta al terrorismo”) M PADOVA Giuseppe GUERRIERI, Giuseppe LORUSSO, Emilio ALESSANDRINI, Pierluigi TORREGIANI, Emanuele IURILLI, appuntato CC, agente di custodia, magistrato, gioielliere, studente, a Bergamo il a Torino il a Milano il a Milano il a Torino il Graziella FAVA, Italo SCHETTINI, Guido ROSSA, Lino SABBADIN, Rosario SCALIA, collaboratrice domestica, avvocato, sindacalista, commerciante, guardia giurata, a Bologna il a Roma il a Genova il a S. Maria di Sala a Barzanò (CO) il 13.03 19.01 29.01 16.02 09.03 13.03 29.03 24.01 16.02 23.02 1979 21.03 21.03 5° Governo Andreotti Coalizione: DC, PRI, PSDI 5° Governo Andreotti Coalizione: DC, PRI, PSDI