VIE RESPIRATORIE
NORME EN
PER LE VIE RESPIRATORIE
EN 132
definizioni dei termini e dei pittogrammi
EN 134
nomenclatura dei componenti
EN 136
maschere intere – requisiti, prove, marcatura
EN 140
semimaschere e quarti di maschera – requisiti, prove, marcatura
EN 14387
filtri antigas e filtri combinati – requisiti, prove, marcatura
EN 143
filtri antipolvere – requisiti, prove, marcatura
EN 149
semimaschere filtranti antipolvere – requisiti, prove, marcatura
EN 405
semimaschere filtranti antigas o antigas e antipolvere dotate
di valvole – requisiti, prove, marcatura
Il corpo umano può ricevere danni sia per un’insufficienza di ossigeno nell’aria da respirare, sia per la presenza in
essa di sostanze pericolose. Un’insufficienza di ossigeno può causare un danno irreversibile alle cellule cerebrali
e anche la morte. Se il corpo assorbe sostanze pericolose, secondo il modo specifico in cui le sostanze agiscono
(azione fisica, chimica o combinata), possono aversi malattie polmonari, intossicazioni acute o croniche, lesioni da
radiazioni, tipi diversi di tumori o altri tipi di danni (per esempio allergie). L’entità del danno dipende generalmente
dalla concentrazione e dalla durata dell’effetto della sostanza pericolosa alla salute, dalla via per la quale essa
agisce con il corpo (per esempio deposizione nei polmoni, assorbimento nel sangue), dall’affaticamento dovuto al
lavoro svolto, dalla frequenza e dal volume di respirazione nonché dalla specifica condizione fisica della persona.
Per ovviare a questi problemi si può ricorrere all’utilizzo degli apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR).
Prima di prendere in considerazione l’utilizzo di un APVR, deve essere attuato, per quanto ragionevolmente fattibile “in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico”*, il contenimento degli inquinanti in
sospensione nell’aria con il ricorso a metodi ingegneristici in uso (per esempio sistemi di confinamento, impianti di
aspirazione). Se tale obiettivo non può essere raggiunto o se, per mezzo di misure tecniche od organizzative, esso
può essere raggiunto soltanto in modo insufficiente, è allora opportuno rendere disponibili, per ogni singolo scopo
specifico, gli idonei APVR e assicurarne in modo appropriato l’uso, l’immagazzinamento e la manutenzione. È importante scegliere il tipo corretto di APVR fra i molti disponibili e conformi ai requisiti delle specifiche norme. L’uso di un
tipo errato può essere pericoloso. È altresì importante che tutte le persone, per le quali si rende necessario il ricorso
a un APVR, siano adeguatamente addestrate, istruite al suo uso ed eventualmente sottoposte a esame medico. Il
funzionamento di un APVR consiste o nel filtrare l’atmosfera inquinata o nel fornire aria respirabile da una sorgente
alternativa. L’aria raggiunge l’utilizzatore tramite un boccaglio, una semimaschera intera, un elmetto, un cappuccio.
Le fonti di rischio per le vie respiratorie sono: l’insufficienza di ossigeno, le temperature estreme e la presenza di
sostanze contaminanti nell’aria ambiente. I contaminanti sono così suddivisi:
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POLVERI: particelle fini generate dalla frantumazione di materiali solidi;
NEBBIE: minuscole goccioline liquide a base organica o a base acquea che si creano da operazioni di spruzzo;
FUMI: particelle solide molto fini, si formano quando si fonde o vaporizza un metallo che si raffredda
velocemente;
GAS: sostanze in fase aeriforme a pressione e a temperatura ambiente;
VAPORI: forma gassosa di sostanze che, a temperatura ambiente, si trovano allo stato liquido o solido.
RESPIRATORI SENZA MANUTENZIONE PER POLVERI (DEFINIZIONI TECNICHE) TIPO E CLASSE
Un simbolo che indica il tipo di dispositivo e il livello di protezione offerto, ad esempio FFP2: respiratore per polveri
a facciale filtrante di classe 2 dove classe 2 indica il livello di protezione.
LIVELLO MASSIMO DI UTILIZZO
Quantità massima di contaminante nell’aria per la quale si può utilizzare il respiratore; il dato è di solito espresso
come multiplo della concentrazione accettabile sul luo v