Bon
Vo y a g e !
Dobbiamo andare e non fermarci mai
finché non arriviamo.
"Per andare dove, amico?"
Non lo so, ma dobbiamo andare…
[Jack Kerouac, Sulla strada]
Difficile diventare adulti se non si fa un viaggio da soli. È un modo
per superare la paura dell’altro e anche di sé stessi, in cui ci si trova
a fronteggiare la nostalgia, si arriva alla riscoperta delle radici.
Finché non fai un viaggio da solo non impari a rapportarti con gli
altri. [Da un'intervista a Paolo Rumiz sul viaggiare, da soli e con lentezza, di Alberto Mucignat]
Fuori dalla nostra casa, nell’esercizio periglioso del nomadismo, il
primo viaggiatore incontrato siamo noi stessi. Continuamente, in ogni
angolo di strada, in ogni recesso, ai crocevia e nelle piazze, nella città
o nei deserti, all’ombra o alla luce, su tutte le piste e in tutti gli accidenti del paesaggio, ovunque e sempre il nostro personaggio va questuando l’ordine intimo. Sullo scenario terrestre, vagano anime in
pena alla ricerca di un corpo da abitare per sempre, nella pace e nella
serenità ritrovate. Intorno al globo si giocano queste operazioni di
reificazione permanente. La peregrinazione condivide i propri segreti con la demiurgia. Perché l’estraneità del mondo condanna a essere
appagati dalla familiarità più immediata, quella che ognuno intrattiene con i propri recessi. [Michel Onfray, Filosofia del viaggio]
Trascinare con forza lo spirito fuori dei solchi in cui abitualmente
cammina, trasportarlo in un mondo dove cessano di funzionare i
meccanismi delle abitudini, dove i veli delle abitudini si squarciano,
così che tutto appare carico di significati nuovi, pullulante di echi, di
risonanze, di suoni armonici: questa è l'azione dell'opera d'arte. [Jean
Dubuffet, Prospectus]
Viaggiare è una brutalità. Obbliga ad avere fiducia negli stranieri e a
perdere di vista il comfort familiare della casa e degli amici. Ci si
sente costantemente fuori equilibrio. Nulla è vostro, tranne le cose
essenziali – l’aria, il sonno, i sogni, il mare, il cielo – tutte le cose tendono verso l’eterno o ciò che possiamo immaginare di esso. [Frase
attribuita a Cesare Pavese]
Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a
favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve
essere strutturazione assolutamente personale alle nostre convinzioni. [Herman Hesse, Narciso e Boccadoro]
Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della
propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti
con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano
un’altra. Viaggiare insegna lo spaesamento, a sentirsi sempre stranieri nella vita, anche a casa propria, ma essere stranieri fra stranieri è
forse l’unico modo di essere veramente fratelli. Per questo la meta del
viaggio sono gli uomini. [Claudio Magris, L’infinito viaggiare]
Il viaggio prevede, anzi richiede, proprio l'incontro con il diverso,
luogo o uomo che sia, il rischio di questo incontro, perché di rischio
si tratta. [Sabino Chialà, Parole in cammino]
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