Rubrica Legale
Se GUIDI non BEVI, altrimenti …
… scattano sanzioni pesanti e modifiche alla vettura con l’ obbligo dell’ installazione dell’ Alcolock. La legge diventa da punitiva a preventiva … un bel cambio di passo: ne parliamo con il nostro avvocato
Avv. Giulia Talamazzi- Studio Legale Conte & Giacomini
Avvocato Talamazzi, che cos’ è l’ Alcolock e quale ruolo ha nel sistema normativo italiano? « L’ Alcolock è un dispositivo tecnologico di prevenzione che nasce con una funzione molto precisa: impedire materialmente l’ avviamento del veicolo quando il conducente presenta un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti dalla legge. In questo modo, non si limita a sanzionare la condotta di guida in stato di ebbrezza, ma la previene“ a monte”, creando una vera e propria barriera tra il conducente e il rischio stradale. Dal punto di vista normativo, il suo inquadramento è contenuto nell’ art. 186 del Codice della Strada, che disciplina la guida sotto l’ influenza dell’ alcol. La novità più rilevante è stata introdotta con la legge 25 novembre 2024, n. 177, che ha inserito i commi 9-ter e 9-quater. Tali disposizioni prevedono che, nei confronti di chi viene condannato per guida con tasso alcolemico superiore a 0,8 g / l, sulla patente rilasciata in Italia vengano apposti i codici unionali: 68“ Niente alcol”, che segnala l’ assoluto divieto di guida dopo l’ assunzione di bevande alcoliche; 69“ Solo veicoli con Alcolock conforme a EN 50436”, che limita la possibilità di condurre esclusivamente veicoli dotati di questo dispositivo. Queste annotazioni hanno valore cogente, incidendo direttamente sull’ abilitazione alla guida: il conducente non può guidare alcun veicolo privo del dispositivo, pena la violazione delle prescrizioni di legge. Inoltre, la normativa stabilisce che tale limitazione non sia temporanea ma perdurante per un periodo significativo: almeno due anni nei casi meno gravi e tre anni per le ipotesi più gravi, con decorrenza dalla restituzione della patente dopo la sospensione conseguente alla condanna. Si tratta, quindi, di un intervento che segna un cambio di passo nel nostro sistema sanzionatorio: dall’ approccio tradizionalmente repressivo, che puniva la condotta solo dopo la sua commissione, a un modello preventivo che sfrutta la tecnologia per rendere impossibile l’ illecito ».
In quali casi diventa obbligatoria l’ installazione dell’ Alcolock? « L’ obbligo di utilizzo dell’ Alcolock non riguarda tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza, ma solo quelle che superano una certa soglia di gravità. La normativa, infatti, distingue tre fasce di rilevanza crescente in base al tasso alcolemico accertato. Quando il valore rilevato è compreso tra 0,5 e 0,8 g / l la condotta non integra un reato ma un illecito amministrativo: il conducente è soggetto a una sanzione pecuniaria e alla sospensione della patente, ma non è previsto l’ obbligo di Alcolock. Si tratta di una fascia intermedia che il legislatore considera meno grave, pur ritenendola meritevole di un intervento sanzionatorio. Diverso è il caso in cui il tasso alcolemico superi gli 0,8 g / l. In questa situazione la violazione assume rilevanza penale: la legge prevede sanzioni più severe, come l’ ammenda e l’ arresto, oltre alla sospensione della patente. Ed è proprio qui che interviene l’ innovazione normativa: il giudice dispone l’ apposizione in patente dei codici unionali 68 e 69, con la conseguenza che il conducente potrà tornare a guidare soltanto se al volante di un veicolo dotato di Alcolock conforme alla norma tecnica europea EN 50436. Si comprende così la logica del legislatore: riservare l’ imposizione del dispositivo alle situazioni più rischiose per la sicurezza stradale, in cui il grado di alterazione alcolica renderebbe più alto il pericolo di incidenti. In questo modo, la misura non appare come un obbligo generalizzato ma come una risposta proporzionata alla gravità della condotta ».
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