Domanda fondamentale per un evento che celebra 60 anni ed è passato brillantemente attraverso crisi economiche, una pandemia e la rivoluzione digitale. Chi meglio del suo“ cuore” e“ cervello” può rispondere? A poche ore dall’ inaugurazione dell’ edizione numero 30
a cura della redazione
Autopromotec taglia il traguardo delle 30 edizioni e dei 60 anni di presenza sul mercato come punto di riferimento internazionale e nazionale del mondo dell’ autoriparazione e del ricambio. Renzo Servadei è il deus ex machina di questo evento, che ha come sottotitolo la locuzione latina Homo faber fortunae suae( l’ uomo fa la sua fortuna) e calza a perfezione sia all’ uomo Servadei sia all’ evento che oggi ci presenta. L’ homo faber ha la conoscenza ma anche il potere di usarla. Servadei conosce benissimo il settore e ha il potere di usare con successo questa conoscenza. Ecco che la sua intervista acquista un doppio valore: non solo la mera presentazione dell’ evento, ma un viaggio nel presente e nel futuro del settore. durante gli Autopromotec Talks, eventi dedicati alla stampa nazionale, di settore e generalista, sono: sostenibilità, intelligenza artificiale e connettività. Abbiamo scelto di affrontare questi temi noi in primis, tramite l’ organizzazione di convegni istituzionali ad hoc, ma abbiamo anche voluto lasciare spazio ad aziende ed associazioni per approfondire le tematiche interpretandole in chiave più personale. Riteniamo fondamentale che questi temi vengano fatti propri dagli espositori, in modo che entrino sempre di più nel tessuto produttivo, organizzativo ed esecutivo delle eccellenti realtà imprenditoriali che animano la nostra rassegna. Non vogliamo insegnare, ma vogliamo creare le condizioni fertili per parlare e potere crescere insieme ».
Renzo Servadei, siamo sulla griglia di partenza e i motori di Autopromotec 2025 si stanno scaldando: cosa costituisce questa 30 ª edizione per voi organizzatori e per il mercato dell’ aftermarket automotive che rappresentate? « Questa per noi è un’ edizione molto particolare e molto sentita, non solo perché festeggiamo i nostri primi 60 anni ma perché è la vera prima edizione non direttamente influenzata dagli strascichi della pandemia. Sebbene la manifestazione abbia registrato ottimi risultati anche nel 2022 non avevamo comunque raggiunto le numeriche record del 2019. Quest’ anno abbiamo puntato non solo sull’ internazionalizzazione ma anche sulla sensibilizzazione, portando in scena tematiche fondamentali per il mondo dell’ aftermarket automotive, cercando di fare capire come anche il nostro settore possa contribuire alle grandi sfide globali ».
Ci illustra quelli che avete definito come macrotemi della Biennale 2025 e la loro strategicità per il mondo automotive? « I tre macrotemi selezionati, che abbiamo introdotto anche
« Autopromotec si caratterizza proprio per la sua capacità di includere praticamente tutti i settori dell’ aftermarket automotive »
Potremmo sintetizzare i macrotemi che ci ha ricordato in una parola: innovazione. E proprio l’ Automotive Innovation Village è un’ altra importante novità. Come e perché è nato il progetto di questa collettiva di aziende votate alla tecnologia che DBInformation ha organizzato al Padiglione 22 con la vostra collaborazione? « Siamo ben lieti di accogliere questa iniziativa, in quanto l’ innovazione è uno dei temi mainstream di Autopromotec. Pochi hanno l’ esatta percezione che quello dell’ automotive sia uno dei settori più attivi in termini di innovazione e ricerca, con soluzioni che poi vengono spesso impiegate e utilizzate a cascata anche in altri settori. L’ Automotive Innovation Village sarà pertanto una delle attrazioni principali della rassegna, la cui realizzazione è stata possibile solo grazie all’ intuizione di DBInformation ».
Come sono cambiati, negli anni, gli equilibri tra le tipologie espositive anche sulla spinta della sempre più importante tecnologizzazione del settore e dei nuovi trend? « Autopromotec si caratterizza proprio per la sua capacità di in-
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