Senza il lubrificante un motore è perduto: bastano pochi secondi di“ scopertura” e per le parti soggette a forti attriti i danni sono irreparabili come bronzine di banco, alberi a camme, fasce, pistoni e canne. Un motore può subire danni anche con il livello dell’ olio regolarmente al massimo: se il lubrificante non ha le caratteristiche richieste dal costruttore per il motore c’ è poca strada da fare … un esempio: basta mettere un olio low friction( 0W-20) in un motore sportivo e in pochi secondi il taglio termico scopre le parti in attrito e arrivano i danni. Oppure usare un olio ad alti contenuti di ceneri su un propulsore diesel con FAP è come condannare a morte il filtro antiparticolato. Per questo quando si procede al cambio d’ olio è bene verificare sul libretto o sui dati di diagnosi le specifiche corrette per viscosità, composizione chimica e omologazioni del costruttore. Identificate le specifiche si può affinare ulteriormente la ricerca andando a selezionare l’ olio di migliore qualità. Ricordate: l’ olio lubrificante è quello che può fare durare di più o di meno un motore. Piccole differenze tecniche all’ apparenza possono tradursi in grandi differenze chilometriche. Andiamo ad analizzare tutte le caratteristiche tecniche principali di un olio motore.
LA BASE La base di un olio motore è la massa del fluido a cui poi i produttori vanno ad aggiungere additivi e contenuti per migliorare le prestazioni e adattarle alle richieste dei motori che nel panorama automobilistico hanno grandi differenze, non solo per alimentazione ma soprattutto per destinazione di uso. Questa base può essere minerale, semisintetica e sintetica. Oggi si tende a scegliere prevalentemente semisintetico e sintetico perché sono prodotti più stabili e creano minori depositi sul motore. Questa base poi può essere di nuova produzione( vergine), mista( una parte di nuova e una parte di rigenerata) e rigenerata( olio usato che viene“ ripulito” e rinfrescato). Anche questa provenienza fa molta differenza: è evidente che una base 100 % nuova offre il massimo di qualità, è più stabile al tempo e alle sollecitazioni termiche e quindi offre maggiore protezione. In pratica, meno degrado del lubrificante aiuta a ridurre il consumo dello stesso e offre maggiore durata chilometrica.
GLI ADDITIVI PRINCIPALI Gli additivi che vengono miscelati al lubrificante sono tanti, tuttavia i principali sono quelli più importanti e più usati. L’ antidegrado rende il lubrificante più duraturo nel tempo e nei chilometri. L’ effetto si sente
Sull’ etichetta della confezione sono riportate tutte le indicazioni tecniche fondamentali anche sul motore, con una riduzione dell’ usura grazie alla stabilità della lubrificazione nell’ arco di utilizzo dell’ olio tra un cambio e l’ altro. Poi c’ è il pacchetto antiusura, che rende l’ olio in grado di formare un film protettivo che aderisce alle componenti meccaniche raggiunte dalla lubrificazione. Crea un film protettivo sugli organi meccanici. Gli additivi antischiuma evitano la pericolosa formazione di schiume e bollicine che possono causare cali di pressione nel circuito di lubrificazione. Gli additivi di pulizia sono molto importanti perché contrastano il deposito di incrostazioni e morchie che tendono a contaminare le parti
VISCOSITÀ: PER SAPERNE DI PIÙ
La viscosità è una grandezza fisica che rappresenta la resistenza interna di un fluido allo scorrimento. Un errore comune è quello di scambiare il concetto di viscosità con quello di densità, che invece indica il rapporto tra la massa e il volume di un liquido. Quindi parlare di densità olio motore per riferirsi alle sue caratteristiche di scorrevolezza è scorretto. Un olio motore si dice viscoso( meno scorrevole) se la viscosità è alta, e fluido( più scorrevole) se la viscosità è bassa. La viscosità di un olio motore non è un dato immutabile: è influenzata da temperatura, velocità del movimento e pressione.
63