INTERVISTA AL MISTER
GIULIANO BIANCHI
ALLENATORE SPONTRICCIOLO
farei del male a citarli tutti, perché c'è
il rischio di scordarmene qualcuno.
Era rigore per i biancoverdi,
secondo lei, su Brisigotti nelle
prime battute di gioco? Se sì,
sarebbero cambiate le sorti del
match?
Mister Bianchi, in virtù della
sconfitta per due a zero in casa
dell'Igea, cosa non ha funzionato
in questa giornata?
Semplicemente si sono visti i veri
valori in campo. L'Igea ha meritato la
vittoria, perché è una grande
squadra
che
punterà
alla
promozione, mentre nelle partite
precedenti
avevamo
affrontato
squadre più alla nostra portata, sulla
carta chiaramente.
Inoltre il nostro obiettivo era e rimane
la salvezza e proveremo a
raggiungerla il prima possibile. C'è
solo il piccolo rammarico che fino al
settantesimo eravamo in partita: con
un approccio diverso, magari
sarebbe finita diversamente.
Come ha visto le due squadre in
campo? Ha notato calciatori
interessanti sul rettangolo verde?
L'Igea mi ha fatto una gran bella
impressione. Dal canto mio forse ho
avuto un atteggiamento un po'
troppo spregiudicato con le tre
punte. Cercherò di essere più
«malleabile» Domenica prossima in
casa contro il Granata. Una sfida che
andrà affrontata tatticamente in
maniera differente.
Riguardo ai calciatori in campo, ho
notato tantissimi giocatori abili e
talentuosi, sono talmente tanti che
Col senno di poi è sempre dura
ragionare. Magari, una probabile
trasformazione, avrebbe tolto un po'
di timore, ma obiettivamente a partita
finita penso di no. Anche perché ad
essere onesti, nel secondo tempo
sono stati fischiati dei fuorigioco
molto dubbi ai loro calciatori.
Tutto questo giustifica la mia tesi, la
quale afferma che esiste un «Karma
calcistico» e il pallone riequilibra da
solo i giusti valori, rispecchiati in
campo nella stagione.
Metterei la firma se gli arbitri sono
quelli di queste tre giornate!
Quello che dice non le puo' che
fare onore. Non è facile inoltre
contrastare squadre blasonate
provenienti da ben altre categorie
nel
recente
passato.
Quali
saranno
le
armi
dello
Spontricciolo per essere alla loro
altezza?
Rispetto a molte squadre noi non
siamo frequentatori della categoria;
fino a poco fa giocavamo nei
«campionati dei bar». Credo che il
campionato si dividerà in due
tronconi e quattro/cinque club
faranno il vuoto. Serve dunque la
convinzione di tutta la squadra nel
credere a determinati valori. Il primo
è l'aver rispetto per tutti, ma paura
per nessuno.
Il secondo è di tipo mentale: per
diminuire le differenze tecniche
serve un'enorme voglia e tanta
intelligenza. In ultimo, possedere
autoconsapevolezza. Comprendere
innanzitutto i propri limiti è la chiave
per migliorarsi.
Trova molte differenze fra la Prima
e la Seconda Categoria?
Tante differenze. In Prima Categoria
le partite si risolvono limando le
sfumature. Sono i piccoli dettagli a
far la differenza. E' diversa l'intensità
di concentrazione, non è soltanto
una questione atletica, ma anche
mentale. Se stacchi la spina in
questa divisione, le altre squadre
non ti lasciano tregua e rischi di
compromettere la gara, in Seconda
hai comunque spesso un lasso di
tempo dove puoi ancora respirare.
L'unica soluzione è quindi andare
sempre ai mille all'ora.
Ultima questione: come vede il
calcio moderno? Ha qualche
sassolino «nello scarpino» (ndr)
da togliere?
Ad essere realistici è un disastro. Un
disastro
per
molti
aspetti.
Innanzitutto è decisamente più
povero tecnicamente e questo è
dovuto a problemi di approccio al
calcio. C'è una concezione diversa
rispetto agli anni migliori. La
situazione peggiore riguarda i
ragazzi: ora il calcio è una delle tante
cose da fare, un mero svago. Senza
dover tralasciare per carità scuola e
lavoro, soprattutto da noi in Riviera,
non abbiamo le rose al completo
sino a fine Ottobre...
Si è perso il valore del sacrificio in
uno sport dove l'allenamento
settimanale
è
fondamentale.
Obbligando le squadre ad inserire i
fuori quota si è persa anche la
meritocrazia, poiché credo che
debba a prescindere, giocare
sempre chi merita.
Auspichiamoci allora in un
cambiamento di rotta. Nel mentre
buon lavoro Mister a lei e allo
Spontricciolo.
Grazie altrettanto.
Intervista di Matteo Morotti
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CalcioER MAGAZINE
numero 1 del 26 settembre 2016 pag. 4