BORN TO READ - THE QUILL June 2017 | Page 11

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Quell’idea mi diede il via. Che sarebbe successo se Adelina fosse diventata la protagonista? Come sono le storie raccontate dal punto di vista dei cattivi? Come fanno a diventare ciò che sono? Come raffigurare il viaggio di un cattivo all’infuori dalla prospettiva dell’eroe? Cosa è un cattivo, alla fine, e cosa un eroe?

Lasciai che i pensieri bollissero nella mia mente per un po’ di settimane. Poi gettai via le 100 pagine che avevo scritto e iniziai la storia da capo, questa volta con Adelina che rubava la scena. E tutti i pezzi della storia sembrarono andare al loro posto. Era come se Adelina avesse aspettato tutto il tempo per il suo momento di celebrità. Molte cose di lei cambiarono; nella storia originale, Adelina aveva una buona relazione con il padre cattivo, ed aveva scelto di sua volontà di seguire i suoi passi. Aveva anche poche ragioni per essere malvagia, a parte il fatto di essere nata così. Volevo darle delle ragioni migliori per farla tornare parte del mondo, perché se doveva essere la protagonista del libro, aveva bisogno di un po’ di empatia da parte del lettore. Così il passato di Adelina divenne una tortura, e le persone della sua cerchia più ristretta i suoi tormentatori. Divenne anche una persona più arrabbiata, e da quella personalità crebbero i suoi poteri – l’abilità di creare illusioni.

Scrivere dall’interno della sua testa divenne un esercizio in cui ribaltavo ogni cosa che ero abituata a fare durante la scrittura. Dovevo credere, per davvero, tutti i suoi pensieri contorti e le ideologie sbagliate che Adelina pensava fossero veri, che fosse nel giusto, e che l’intero mondo si stesse comportando in maniera errata nei suoi confronti.

mettermi nel suo nido di paura e rabbia e odio, e pensare seriamente che quello fosse il posto giusto dove stare. È stato un esercizio affascinante e al tempo stesso inquietante.