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Nella mia prima, iniziale stesura de “La battaglia dei pugnali”, Adelina non era la mia protagonista. Era in realtà il cattivo (niente di cui sorprendersi), che il mio ormai defunto protagonista doveva combattere, ed era anche una versione molto più esagerata di quella che è ora. Scrissi 100 pagine di quella prima stesura. Quando la diedi al mio agente (che è un fantastico, fantastico agente e anche una persona molto gentile – ma che non mi permette di scrivere roba scadente), mi chiamò e con molta tranquillità mi disse, “Quando mi hai mandato questa stesura, pensavi fosse buona?”
entrare nella mente del cattivo
GUEST POST
di Marie Lu
mandato questa storia, pensavi fosse buona?”
Aveva ragione ad essere critica. Tornando indietro, posso dire che la mia storia originale mancava di sentimento, e il protagonista originale aveva una personalità noiosa e con pochi tratti ispiratori, una persona mite che fa del bene senza una vera ragione se non che avevo deciso che fosse il mio eroe.
Sconsolata, chiesi al mio agente se ci fosse qualcosa che in realtà le piacesse. Mi rispose, “In realtà, Adelina è un personaggio interessante.”
“Bene, mi sono divertita molto a scrivere su di lei”, risposi. “Fortunatamente posso tenere lei nella nuova versione della storia.”
E allora il mio agente disse quasi scherzando e al tempo stesso con molta serietà, “Forse dovresti renderla la protagonista.”