Il nostro giornale di Comunità si
rinnova: nella veste grafica, nel titolo,
nella periodicità delle uscite, nel suo
target,
nello
staff
di
redazione.
Giustamente ci si domanderà il motivo.
Nel 2002 veniva pubblicato per la
prima volta “Il Lievito” che già nel titolo
esprimeva l’intento di volere aiutare la
Comunità a “fermentare” e quindi ad
essere “anima” vivace e propositiva
nella nostra Città. E in effetti, grazie al
lavoro costante, intelligente e generoso
di tanti collaboratori, il giornale di
Comunità è stato per molto tempo uno
strumento utile e prezioso non solo per i
credenti di Melzo, ma anche per l’intera
Città.
Il Lievito ci ha “traghettati” ad una
svolta: come per tutte le realtà e le
iniziative, esistono i tempi e i momenti del
rinnovo, del ricambio generazionale, del
ripensamento delle modalità; così come
delle inevitabili fatiche a mantenere gli
impegni, a gestire urgenze e scadenze,
a farsi carico di continua fantasia e
agilità…
Ecco perché si è fatta strada la
proposta di una nuova veste editoriale
del
giornale
di
Comunità
che,
raccogliendo l’eredità de Il Lievito,
proseguisse con un passo ulteriore a
quelli già così lodevolmente compiuti e
impressi nel cammino delle nostre
Parrocchie cittadine.
Se il lievito fa fermentare la pasta, la
bellezza è il risultato di una vita di
Comunità
dinamica,
propositiva,
attenta, interessata e interessante! Ecco
allora la proposta di un titolo
accattivante e un po’ pretenzioso per il
nostro giornale: BET EL ZA’, termine
dell’antico idioma sanscrito che significa
“DOVE DIO RISPLENDE” e da cui deriva il
termine BELLEZZA.
Il nostro rinnovato giornale di
Comunità che oggi inaugura la propria
avventura, intende proporsi come
fermento (lievito!) di bellezza per
aiutare soprattutto i credenti a
“meravigliare tutti per il loro modo di
stare insieme, che ha dello straordinario:
abitano nella propria patria, rispettano
con lealtà i loro doveri di cittadini
e tuttavia vanno oltre la legge. Amano
tutti e fanno del bene. Sono nel mondo
ciò che l’anima
è per il corpo;
dimorano sulla
terra come
cittadini del
cielo! Stanno tra
gli altri uomini
con simpatia,
senza separarsi
da loro, senza
cadere preda
dell’angoscia o
della paura di
essere minoranza,
ma invece
solidali con tutti e tesi a costruire una
città più umana” (lettera a Diogneto, II
secolo d.C.).
Il nostro giornale, dunque, intende
offrirsi come mezzo di dialogo e
riflessione critica per aiutare anzitutto la
Comunità a riscoprire e ad elaborare le
ragioni umane del nostro credere, la
feriale fatica della vita cristiana così
come la bellezza che essa costituisce.
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