Bet El Za 1 - Bet-el-za Originale | Page 3

Il nostro giornale di Comunità si rinnova: nella veste grafica, nel titolo, nella periodicità delle uscite, nel suo target, nello staff di redazione. Giustamente ci si domanderà il motivo. Nel 2002 veniva pubblicato per la prima volta “Il Lievito” che già nel titolo esprimeva l’intento di volere aiutare la Comunità a “fermentare” e quindi ad essere “anima” vivace e propositiva nella nostra Città. E in effetti, grazie al lavoro costante, intelligente e generoso di tanti collaboratori, il giornale di Comunità è stato per molto tempo uno strumento utile e prezioso non solo per i credenti di Melzo, ma anche per l’intera Città. Il Lievito ci ha “traghettati” ad una svolta: come per tutte le realtà e le iniziative, esistono i tempi e i momenti del rinnovo, del ricambio generazionale, del ripensamento delle modalità; così come delle inevitabili fatiche a mantenere gli impegni, a gestire urgenze e scadenze, a farsi carico di continua fantasia e agilità… Ecco perché si è fatta strada la proposta di una nuova veste editoriale del giornale di Comunità che, raccogliendo l’eredità de Il Lievito, proseguisse con un passo ulteriore a quelli già così lodevolmente compiuti e impressi nel cammino delle nostre Parrocchie cittadine. Se il lievito fa fermentare la pasta, la bellezza è il risultato di una vita di Comunità dinamica, propositiva, attenta, interessata e interessante! Ecco allora la proposta di un titolo accattivante e un po’ pretenzioso per il nostro giornale: BET EL ZA’, termine dell’antico idioma sanscrito che significa “DOVE DIO RISPLENDE” e da cui deriva il termine BELLEZZA. Il nostro rinnovato giornale di Comunità che oggi inaugura la propria avventura, intende proporsi come fermento (lievito!) di bellezza per aiutare soprattutto i credenti a “meravigliare tutti per il loro modo di stare insieme, che ha dello straordinario: abitano nella propria patria, rispettano con lealtà i loro doveri di cittadini e tuttavia vanno oltre la legge. Amano tutti e fanno del bene. Sono nel mondo ciò che l’anima è per il corpo; dimorano sulla terra come cittadini del cielo! Stanno tra gli altri uomini con simpatia, senza separarsi da loro, senza cadere preda dell’angoscia o della paura di essere minoranza, ma invece solidali con tutti e tesi a costruire una città più umana” (lettera a Diogneto, II secolo d.C.). Il nostro giornale, dunque, intende offrirsi come mezzo di dialogo e riflessione critica per aiutare anzitutto la Comunità a riscoprire e ad elaborare le ragioni umane del nostro credere, la feriale fatica della vita cristiana così come la bellezza che essa costituisce. 3