L'albero di Natale
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Nei primi anni del Novecento gli alberi di Natale hanno conosciuto un momento di grande diffusione, diventando gradualmente quasi immancabili nelle case dei cittadini sia europei che nordamericani, e venendo a rappresentare il simbolo del Natale probabilmente più comune a livello planetario. Nel dopoguerra il fenomeno ha acquisito una dimensione commerciale e consumistica senza precedenti, che ha fatto dell'albero di Natale un potenziale status symbol e ha dato luogo, insieme alle tradizioni correlate, alla nascita di una vera e propria industria dell'addobbo natalizio.
Fra gli ornamenti più diffusi con cui addobbare gli alberi di Natale si possono citare le caratteristiche palline (in realtà ormai di tutte le forme: a cuore, a cono, a campanella, a pigna, etc.) disponibili nei più svariati materiali: dalla comunissima plastica al sofisticato vetro soffiato. Spesso si usano anche fiocchi colorati di tessuto, festoni e i fili perlati. Miniluci elettriche colorate e intermittenti hanno sostituito a partire dal Novecento l'uso di candele. La cima dell'albero è arricchita da un puntale, in genere simile alle palle per colore, materiale e tipo di decorazioni, talvolta a forma di stella, con riferimento alla stella cometa.
Fra le decorazioni meno comuni, ma dotate di una certa tradizione, troviamo la frutta secca, certi tipi di frutta colorata come le arance, i biscotti allo zenzero, le decorazioni in pasta di sale o marzapane, piccoli personaggi (Babbo Natale, angeli, renne e così via), o giocattoli. Fra i colori più tradizionali delle decorazioni natalizie si ritrova il rosso, l'oro, il verde e l'argento ma tutti i colori sono ammessi e utilizzati.