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Focus 06 / 2020
Si è evidenziato sperimentalmente che la resistenza alla corrosione localizzata degli acciai è funzione di questo parametro . Quindi tanto più alto è il valore di PREN tanto maggiore è la resistenza alla corrosione del materiale in questione . Quindi , storicamente , all ’ aumentare dell ’ aggressività delle condizioni di utilizzo dei materiali si è andati gradualmente ad aumentare la percentuale di cromo e ad includere altri elementi di lega nel materiale . Aumentando la concentrazione di cromo ci si è trovati a dover stabilizzare la struttura del metallo con l ’ aggiunta del nichel come elemento austenitizzante . Si è giunti quindi alla realizzazione dell ’ acciaio inossidabile “ principe ”, da cui è poi partito lo sviluppo di tutti gli acciai inossidabili a struttura austenitica , noto come acciaio 18 / 8 e denominato dalla normativa AISI come AISI 304 . Per migliorare ulteriormente la resistenza alla corrosione , oltre al 18 % di cromo e ad un lieve aumento del tenore di nichel , viene aggiunta una quantità di molibdeno superiore al 2 % dando luogo così all ’ acciaio 18 / 10 / 2 anche noto come AISI 316 che associa alle aumentate caratteristiche di resistenza alla corrosione ottime caratteristiche meccaniche e di saldabilità . AISI 304 e AISI 316 sono i due acciai inossidabili maggiormente utilizzati nel settore industriale . Di tutti e due questi materiali esistono anche le varianti a basso contenuto di carbonio denominate 304L e 316L dove la L sta per “ Low carbon ”, ovvero hanno un contenuto di carbonio inferiore allo 0,03 % per renderli saldabili . Il basso contenuto di carbonio riduce la formazione di carburi di cromo nelle zone termicamente alterate delle saldature impedendo che queste perdano le caratteristiche di resistenza alla corrosione .
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