Acciaio inossidabile tra miti e leggende
Aumentando ancora il tenore di cromo e di molibdeno nelle leghe si arrivano ad ottenere materiali utilizzabili negli ambienti maggiormente corrosivi . Parallelamente a cromo e molibdeno si aumenta anche il tenore di nichel , fino ad arrivare a quelle che sono definite superleghe di nichel come l ’ Alloy 825 che ha una composizione tipo con 42 % Ni , 21 % Cr , 3 % Mo con un residuo di ferro attorno al 22-25 %. Diminuendo sempre di più la percentuale di ferro si passa poi all ’ Alloy 625 con il 62 % Ni , 20 -22 % Cr e 9 % Mo con caratteristiche di resistenza a corrosione ancora più elevate per ambienti estremamente aggressivi . La famiglia degli acciai inossidabili non si sviluppa come una serie di gruppi differenti , ma con una graduale continuità , al diminuire del tenore di ferro e all ’ aumentare delle percentuali di altri elementi si realizzano materiali via via più resistenti a corrosione come famiglie che si sono sviluppate l ’ una dall ’ altra e non come gruppi indipendenti autonomi . A differenza di altri gruppi di materiali come quelli basati sul rame o sul titanio che costituiscono famiglie a sé stanti sviluppate autonomamente , passando dagli acciai al carbonio alle leghe di nichel si può notare quasi una parentela come se un gruppo fosse la continuità dell ’ altro . Come classificazione degli acciai inossidabili esistono dei diagrammi , di Schneider e di Schaeffler , che in base alla composizione chimica ci possono dire qual è la struttura finale del materiale suddividendo in materiali in ferritici , martensitici , austenitici e duplex . I duplex sono una famiglia relativamente nuova di materiali che hanno una composizione chimica bilanciata tra elementi austenitizzanti ( Ni , C , Mn ) ed elementi ferritizzanti ( Cr , Mo , Si , Nb ) con caratteristiche estremamente interessanti dato che
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