Focus 06 / 2020
Abbiamo parlato di ottima resistenza alla corrosione , ma questi acciai sono davvero “ inossidabili ”? confrontandoci con un comune acciaio al carbonio , se io sostituissi una comune tubazione interrata con una uguale in acciaio inossidabile avrei risolto il problema della corrosione senza ulteriori accorgimenti ?
Vediamo la cosa da un punto di vista teorico . Abbiamo detto che la resistenza alla corrosione del materiale nella sua interezza , dipende esclusivamente dall ’ integrità dello strato passivo di ossidi che si viene a creare sulla superficie . Questo comporta anche un meccanismo totalmente differente per un eventuale attacco corrosivo . Nel caso di un acciaio al carbonio , ci si troverebbe di fronte ad un fenomeno di corrosione generalizzata , che sulla base di valutazioni teoriche e dell ’ esperienza potrebbe essere valutata e affrontata calcolando la perdita annua di spessore e prevedendo un adeguato sovraspessore di corrosione che possa garantire alla fine della vita teorica la persistenza di uno spessore “ tecnicamente resistente ” del manufatto . Nel caso invece di un acciaio inossidabile il problema si presenta sotto un ’ altra forma . Sostanze presenti nell ’ ambiente potrebbero andare ad indebolire e a rompere lo strato superficiale di ossido esponendo la struttura sottostante ad attacco corrosivo , che in questo caso procederebbe in modo localizzato ed estremamente veloce . Questi attacchi , a seconda delle condizioni prendono il nome di “ Pitting Corrosion ” ( vaiolatura o corrosione puntiforme ), “ Crevice Corrosion ” ( corrosione in fessura ) e “ Stress Corrosion Cracking ” ( frattura da tensocorrosione ). Sia per il Pitting che per il Crevice siamo di fronte a forme di corrosione estremamente violente ,
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