Protetti, ma non troppo... la sovra-protezione e i suoi effetti sulle condotte interrate
Queste pressioni possono aumentare fino al livello di modificare le caratteristiche
meccaniche del metallo fino a dare luogo a cricche e fratture nel metallo stesso rendendo,
di conseguenza, il materiale non più idoneo all’esercizio.
Tale problematica non avviene in generale su tutti i materiali. Gli acciai al carbonio a
bassa durezza ne sono praticamente immuni se non nelle zone termicamente alterate
dai processi di saldatura. Al contrario acciai del tipo X100 e acciai speciali ad alta resistenza
tipo “Duplex” sono estremamente sensibili fino a richiedere test specifici nelle
condizioni di esercizio per il loro utilizzo in strutture soggette a protezione catodica.
CONCLUSIONI
Sia la progettazione che l’esercizio della protezione catodica necessitano di un approccio
specifico e professionale; un buon impianto perfettamente funzionante, ma
sovradimensionato o non verificato da personale competente potrebbe arrivare ad
avere effetti contrari a quelli desiderati fino addirittura a compromettere l’integrità di
taluni sistemi. Anche i fenomeni di interferenza, se non gestiti o se gestiti in modo
non corretto possono comportare l’insorgere di fenomeni di sovra-protezione. Affidarsi
a professionisti e tecnici certificati, in accordo alle normative internazionali,
garantisce la corretta applicazione della protezione catodica.
Anche lo studio delle cause e la gestione di eventuali fenomeni di sovra-protezione
fanno parte del programma dei corsi di formazione e certificazione UNI EN 15257
organizzati da APCE ogni anno.
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