APCE FOCUS 03.20 | Page 14

Protetti, ma non troppo... la sovra-protezione e i suoi effetti sulle condotte interrate Queste pressioni possono aumentare fino al livello di modificare le caratteristiche meccaniche del metallo fino a dare luogo a cricche e fratture nel metallo stesso rendendo, di conseguenza, il materiale non più idoneo all’esercizio. Tale problematica non avviene in generale su tutti i materiali. Gli acciai al carbonio a bassa durezza ne sono praticamente immuni se non nelle zone termicamente alterate dai processi di saldatura. Al contrario acciai del tipo X100 e acciai speciali ad alta resistenza tipo “Duplex” sono estremamente sensibili fino a richiedere test specifici nelle condizioni di esercizio per il loro utilizzo in strutture soggette a protezione catodica. CONCLUSIONI Sia la progettazione che l’esercizio della protezione catodica necessitano di un approccio specifico e professionale; un buon impianto perfettamente funzionante, ma sovradimensionato o non verificato da personale competente potrebbe arrivare ad avere effetti contrari a quelli desiderati fino addirittura a compromettere l’integrità di taluni sistemi. Anche i fenomeni di interferenza, se non gestiti o se gestiti in modo non corretto possono comportare l’insorgere di fenomeni di sovra-protezione. Affidarsi a professionisti e tecnici certificati, in accordo alle normative internazionali, garantisce la corretta applicazione della protezione catodica. Anche lo studio delle cause e la gestione di eventuali fenomeni di sovra-protezione fanno parte del programma dei corsi di formazione e certificazione UNI EN 15257 organizzati da APCE ogni anno. 14