In alternativa
Un rituale molto semplice può essere quello di accendere una candela bianca (colore di puri-
ficazione) dicendo “Accendo la fiamma di Brigit per illuminare il cammino della mia vita”.
Si mediti per un po’ di tempo sui significati della festa: sul nostro bisogno di purificazione,
sulla necessità di abbandonare cose e aspetti della nostra vita che non ci piacciono più, sulle
nuove cose che vogliamo portare nelle nostre esistenze.
Poi si porti la candela accesa nelle varie stanze della nostra abitazione, facendo il giro de-
gli ambienti in senso orario (magicamente è la direzione propizia, che porta energia). Alla
fine si spenga la candela dicendo “Spengo la fiamma di Brigit per farla vivere in me” e si vi-
sualizzi la luce della candela che entra in noi.
Se si vuole compiere qualcosa di più tradizionale, gli uomini possono uscire dopo
l’imbrunire della vigilia di Imbolc, per andare a
raccogliere un dono per Brigit (pietra, conchiglia,
penna di uccello) da riportare in casa. Le donne
invece possono trascorrere la vigilia di Imbolc pu-
lendo la casa e immaginando di ramazzare via le
energie morte dell’inverno: la Vecchia
dell’Inverno è cacciata fuori dall’uscio di casa
con la scopa.
Poi, sempre le donne, con rametti raccolti in precedenza preparano un letto per Brigit dove
depongono una bambola fabbricata con spighe tenute da parte per l’occasione, e danno il
benvenuto alla Dea accendendo una candela bianca e meditando sulla nuova vita che sta
tornando.
Anche gli uomini, ritornati in casa con il dono per Brigit possono accendere una candela
bianca e meditare sul ritorno della luce e della buona stagione.
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