Antigone 15 Aprile 2015 | Page 7

Vita di Sofocle

Nato nel 496 a.C. a Colono, un sobborgo di Atene, da una famiglia agiata, Sofocle era figlio di un ricco imprenditore di nome Sofillo. Questo gli permise di ricevere una buona educazione. La sua vita si snodò per quasi tutto il V secolo attraverso molti dei più importanti avvenimenti della storia ateniese: ancora giovane, fu scelto come guida del coro dei giovani che cantò il peana di ringraziamento per la vittoria nella battaglia di Salamina (480 a.C.); da uomo maturo, poi, assistette al trionfo della democrazia ateniese sotto Pericle e in seguito anche al declino di questa. Morì infatti nel 406 a.C., durante la guerra del Peloponneso, quando ormai stava terminando la πεντηκονταετία (il periodo di massimo splendore di Atene) e Sparta si preparava, invece, per l'egemonia del mondo greco. Uomo politico di notevole successo, fu stratega con Pericle nel 440 a.C., quando venne stroncata la ribellione a Samo. Fece parte del suo impegno politico anche l'attività sacerdotale svolta nell'ambito della religione cittadina: rivestì infatti la funzione di sacerdote di Alone (locale divinità della salute) e accolse in casa sua il simulacro del dio Asclepio, del quale contribuì a diffondere il culto in Atene. Come poeta tragico esordì nel 468 a.C., a meno di trent'anni. Dei suoi circa centotrenta componimenti suddivisi fra tragedie e drammi satireschi oggi rimangono solo sette tragedie, provenienti da una selezione compiuta dalle scuole alessandrine. Nelle sue tragedie sono trattati temi molto sentiti dagli spettatori dell'Atene del V secolo a.C., in quanto riflettevano le questioni principali dei dibattiti allora contemporanei: alcune sono infatti incentrate sul tema della sepoltura (Aiace, Antigone ed Edipo a Colono), altre su quello del rapporto tra libertà individuali e autorità dello Stato (Filottete, Antigone e Aiace).

ALBERO GENEALOGICO