AMys - Bollettino Informativo n.36 - Luglio 2017 | Page 10

PAGIN A 10 attuali monti Kunlun in Manciuria, dove Xiwa difende un laboratorio muviano dagli attacchi di ciò che resta dell’esercito di Atlantide (e dove molto tempo dopo sarà sepolta). Un’altra parte si svolge nella Cina del 1938, in particolare a Shanghai. La parte più moderna è quella che riguarda Martin, i suoi amici e i suoi avversari, tra il 1986 e il 1988, tra la Manciuria e New York. C.B. - E rispetto alla continuity trac- ciata dagli albi a fumetti? A.C.C. - La parte ambientata nel 1986 è successiva all’avventura dell’albo “Il risveglio del dinosauro”; la parte che si svolge nel 1988 si inserisce poco prima del finale della storia de “L’esercito di terracotta”, quando Martin, Diana e Java si trovano in Manciuria, e continua dopo il loro ritorno a New York. Scelgo sempre opportuni intervalli tra le storie narrate negli albi a fumetti. C.B. - Quali sono gli altri personag- gi chiave del libro e quale il ruolo di Martin, Diana e Java? A.C.C. - Abbiamo un paio di nuovi cattivi. Uno è un giovane informatico incaricato di inserire negli archivi della CIA i dossier di un ufficio ormai chiuso dei servizi segreti, chiamato Office of Unusual Warfare: documenti dimenticati che contengono informazioni esplosive su enigmi ai confini della scienza, di cui il giovane pensa bene di servirsi per scopi personali. Ma gli serve parlare con qualcuno che ci abbia lavorato e rintraccia un ex agente nazista che dopo la guerra è passato al servizio degli americani. Questi lo coinvolge su una pista che punta a Martin e Java... In questo romanzo però ho voluto mostrare finalmente in azione anche Diana, che riesce a salvare Martin da una situazione molto pericolosa. C.B. - Oltre a MM, c'è un altro perso- naggio a fumetti del quale curi i ro- manzi in prosa: Diabolik. Quali sono le differenze di approccio, se vi sono, per quanto riguarda i personaggi e i rapporti con gli autori e le rispettive case editrici? A.C.C. - I rapporti sono ottimi: se per Martin il mio referente è il BVZA, per Diabolik ho rapporti con buona parte della redazione, che comprende anche il mio vecchio amico e complice nelle sceneggiature del BVZM, Andrea Pasini. Mi trovo benissimo a lavorare anche con loro, sono sempre attenti, gentili e simpatici. I personaggi sono, ovviamente diversi: Martin mi somiglia molto sul piano etico e volte gli presto qualche mia caratteristica (per esempio i rapporti con i cumuli di posta e scartoffie arretrate); Diabolik è l’opposto (anche se ha un suo codice molto singolare); eppure quando lavoro su ogni personaggio adotto il metodo Stanislawsky e divento l’uno o l’altro. Vale per tutti i personaggi, inclusi quelli femminili. C.B. - Nell'anno in cui Alfredo Ca- stelli compie 70 anni e il mondo del BVZM si è arricchito grazie all'uscita della miniserie a colori (NAC) che ve- de agire un giovane Martin alternati- vo, questo nuovo romanzo assume il valore di una sorta di regalo di com- pleanno al nostro BVZA segnando forse la ripresa della serie di cui si era parlato ormai una quindicina d'anni fa? E in quest'ottica, anche i precedenti romanzi, e nel caso anche gli altri tuoi racconti, potrebbero essere ristampati dalla Bonelli? A.C.C. - Spero che sia davvero un regalo per Alfredo e per i trentacinque anni di avventure di Martin, e sia davvero anche l’inizio di una nuova serie di cui i primi due romanzi sono stati in un certo senso episodi-pilota. Può darsi che ci sia una riedizione dei precedenti, in ogni caso “L’ultima legione di Atlantide” è tuttora ordinabile in libreria e nei bookshop online, nell’edizione in volume di Cento Autori. L’importante è che il pubblico di Martin accolga bene questa iniziativa, che se avesse successo potrebbe diventare, chissà, un appuntamento annuale. Ho ancora molte storie impossibili da raccontare e la formula del romanzo a mio avviso funziona. La parola adesso è ai lettori.