AMys - Bollettino Informativo n.34 - Marzo 2017 | Page 12

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to il via a questa iniziativa indispensabile e potenzialmente destinata al successo , secondo noi senza però crederci , facendo una serie di errori grossolani che l ’ hanno portato al fallimento . Già il numero di storie ristampate è un chiaro indizio del problema in quanto , oltre a risultare imbarazzantemente basso ( stiamo parlando di venti volumi , corrispondenti ai primi 50,5 albi della serie : appena trentatré avventure ) si ferma quando la serie originale stava appena decollando . Pensiamo per esempio al fatto che la serie si è i nterro tta esattamente pri ma dell ’ arrivo della prima storia sceneggiata da Tiziano Sclavi , il cui nome avrebbe forse attirato qualche lettore in più ( per pura curiosità è divertente notare che analoga sorte era toccato alla collana Tutto Mystère che si era fermata prima dell ’ arrivo della prima storia disegnata da Paolo Morales , l ’ uomo che in seguito e sino alla sua scomparsa sarebbe divenuto sceneggiatore portante della serie ). Oppure al fatto , ben più grave , che si è fermata proprio nel momento in cui , secondo le parole dello stesso Alfredo Castelli , le storie diventavano più belle , Martin più simpatico e la serie insomma decollava . Una scelta , dunque , che scontenta tutti : i lettori nostalgici che a- vrebbero volentieri riletto anche le altre storie ma soprattutto i nuovi lettori che non potranno conoscere il vero Martin , quello “ definitivo ”, protagonista delle avventure dall ’ albo numero 50 ad oggi . Ed è questo soprattutto che stiamo “ contestando ”: non solo la quantità delle storie ristampate , ma anche la qualità e il modo in cui questa collana è stata portata avanti , in modo che nessuno dei lettori ne rimanesse avvinto e continuasse a comprarla . Innanzi tutto , come dicevamo nel titolo , la collana non ha saputo trovare una sua identità , rimanendo nè carne e nè pesce . Troppo tecnica per attirare nuovi lettori e troppo scontata per accontentare i vecchi . Partiamo dalle copertine : tutte belle , ma ricavate dalla serie originale ( e solo ricolorate ) e dunque già viste dai lettori classici e troppo datate per quelli nuovi . Non è un ’ offesa a Giancarlo Alessandrini dire che dopo 35 anni una copertina può risultare datata per un lettore di oggi giorno . Lui stesso ammette che il suo tratto è cambiato molto col tempo e che alcune copertine , che comunque ama , oggi le farebbe in un modo diverso . Per Dylan Dog si era provveduto a ricopertinarle tutte , grazie all ’ opera di Bruno Brindisi . In questo caso no , forse per accontentare noi nostalgici che la pensiamo come Alessandrini ( le copertine sono belle a prescindere perché sono legate ai nostri ricordi ) ma senza considerare che un lettore di vent ’ anni che si sta avvicinando ora a Martin potrebbe non apprezzarle appieno . Certo neppure lui potrebbe pensare che siano brutte , ma se dovesse scegliere come spendere 8 € sceglierebbe di certo una copertina come quella di Dragonero . Senza contare che Dragonero costa ben la metà . E qui la seconda nota dolente , un prezzo alto , cioè … un prezzo giusto per quello che la CSaC avrebbe potuto / dovuto essere , ma troppo alto per quello che è stata in realtà : un contentino per i nostalgici e un enigma troppo ostico per i nuovi lettori . Senza considerare la campagna di lancio : il primo numero è stato venduto da subito a prezzo pieno senza nessun prezzo di lancio come avvenuto in passato per altre serie analoghe . E ha potuto contare su pochissima pubblicità : se n ’ è iniziato a parlare solo una settimana prima , con qualche paginetta del giornale , ma senza mordente . Su internet le notizie erano ancora più scarne , il piano dell ’ opera non era aggiornato e molte copertine comparivano poco prima della stampa . Come se si trattasse di un prodotto in cui nessuno credeva . Quasi fosse stato fatto perché “ dovuto ” ma non “ voluto ”. Tant ’ è che spesso vi sono state sviste e approssimazioni e molte copie erano difettate , specialmente in fase di stampa , con macchie di nero che oscuravano vignette o strisce di rosso che deturpavano la pagina . Un prodotto di