AMys - Bollettino Informativo N.30 - Giugno 2016 | Page 9

PAGINA 9 Seconda parte dell’interessante articolo scritto da Paolo Motta. A contendere però il ruolo di precursore a Hesselius e Van Helsing è John Silence, personaggio creato dal prolifico autore fantastico inglese, Algernon Blackwood (1869-1951). Questo autore era un adepto dell’Ordine Esoterico dell’Alba Dorata, una setta ermetica che riscuoteva notevole successo tra gli intellettuali (anche William Butler Yeats, Arthur Machen e Lord Dunsany la frequentarono) e molti suoi racconti sembrano scritti appositamente per divulgare conoscenze legate a magia, spiritismo, parapsicologia e altre dottrine simili. Nonostante ciò o forse proprio grazie a questo, i racconti dedicati a John Silence, definito “Extraordinary Physichian”, il medico dello straordinario, risultano piccoli gioielli del brivido: in Antiche Stregonerie un uomo ha la convinzione di essere stato trasportato dal nostro mondo ad una inquietante dimensione stregonesca, in Un’Invasione Psichica uno scrittore tossicomane è perseguitato da uno spettro femminile, mentre ne Il Campo del Cane ci troviamo davanti un licantropo. Tutti questi “casi” sono rigorosamente narrati dall’assistente Hubbard, che svolge anche la funzione di biografo di Silence esattamente come faceva il Dr. Watson per Sherlock Holmes. La somiglianze con Holmes divennero poi una costante per un po’ tutti gli investigatori nati nella prima metà del Novecento, e i detective dell’occulto non fecero eccezione. Due esempi particolarmente illuminanti sono Jules de Grandin e Harry Dickson. Il primo nasce sulla rivista americana Weird Tales ad opera di Seabury Quinn, è un europeo (anche se francese mentre il personaggio di Conan Doyle era inglese) e le sue avventure sono narrate da un amico medico, il Dottor Throwbridge. Negli anni ’20-’30 de Grandin, protagonista di circa novanta racconti e romanzi godette di una fortuna incredibile presso i lettori, tanto che il suo autore poteva rivaleggiare in fama con altri collaboratori di Weird Tales, quali H.P. Lovecraft e Robert E. Howard. Le sue avventure, tuttavia, per quanto ricche di un campionario incredibile di mostri, fra cui vampiri, streghe, lupi mannari, mummie redivive, ecc. rilette oggi da un pubblico molto più smaliziato finiscono per essere un po’ stucchevoli e il personaggio ideato da Quinn risulta forse persino antipatico nella sua convinzione di essere un genio, oltre che un crociato contro le Forze delle Tenebre. (continua)