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Seconda parte dell’interessante articolo scritto da Paolo Motta.
A contendere però il ruolo di precursore a Hesselius e Van Helsing è John
Silence, personaggio creato dal prolifico autore fantastico inglese, Algernon Blackwood (1869-1951). Questo
autore era un adepto dell’Ordine Esoterico dell’Alba Dorata, una setta ermetica che riscuoteva notevole successo tra gli intellettuali (anche William
Butler Yeats, Arthur Machen e Lord
Dunsany la frequentarono) e molti
suoi racconti sembrano scritti appositamente per divulgare conoscenze legate a magia, spiritismo, parapsicologia e altre dottrine simili.
Nonostante ciò o forse proprio grazie
a questo, i racconti dedicati a John Silence, definito “Extraordinary Physichian”, il medico dello straordinario,
risultano piccoli gioielli del brivido: in
Antiche Stregonerie un uomo ha la convinzione di essere stato trasportato dal
nostro mondo ad una inquietante dimensione stregonesca, in Un’Invasione
Psichica uno scrittore tossicomane è
perseguitato da uno spettro femminile, mentre ne Il Campo del Cane ci troviamo davanti un licantropo. Tutti
questi “casi” sono rigorosamente narrati dall’assistente Hubbard, che svolge anche la funzione di biografo di
Silence esattamente come faceva il Dr.
Watson per Sherlock Holmes.
La somiglianze con Holmes divennero
poi una costante per un po’ tutti gli
investigatori nati nella prima metà del
Novecento, e i detective dell’occulto
non fecero eccezione. Due esempi particolarmente illuminanti sono Jules de
Grandin e Harry Dickson. Il primo
nasce sulla rivista americana Weird
Tales ad opera di Seabury Quinn, è un
europeo (anche se francese mentre il
personaggio di Conan Doyle era inglese) e le sue avventure sono narrate da
un amico medico, il Dottor Throwbridge. Negli anni ’20-’30 de Grandin,
protagonista di circa novanta racconti
e romanzi godette di una fortuna incredibile presso i lettori, tanto che il
suo autore poteva rivaleggiare in fama
con altri collaboratori di Weird Tales,
quali H.P. Lovecraft e Robert E. Howard. Le sue avventure, tuttavia, per
quanto ricche di un campionario incredibile di mostri, fra cui vampiri, streghe, lupi mannari, mummie redivive,
ecc. rilette oggi da un pubblico molto
più smaliziato finiscono per essere un
po’ stucchevoli e il personaggio ideato
da Quinn risulta forse persino antipatico nella sua convinzione di essere un
genio, oltre che un crociato contro le
Forze delle Tenebre.
(continua)