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Arriva in edicola la nuova storia del duo Badino/Alessandrini.
Comincio col salutare tutti gli iscritti
ad AMys e col ringraziare Luca & Paolo per l’opportunità di raccontare la
genesi de «Il Nilo Giallo». Questa storia
nasce dall’unione di due spunti che,
insieme, hanno dato vita a una combinazione interessante. È un metodo che
applico spesso: a volte si può rinforzare uno spunto facendolo collidere con
un altro altrettanto valido. Alla base
de «Il Nilo Giallo» c’è un episodio particolare della vita di Agatha Christie:
non sono sicuro sia questa, fra le due,
l’idea da cui sono partito, ma ricordo
di averne parlato ad Alfredo per avere
conferma che non fosse ancora stata
affrontata. Nel 1926 la scrittrice scomparve all’improvviso e fu ritrovata in
un albergo una decina di giorni dopo.
Si
giustificò tirando in ballo
un’amnesia, ma non convinse. Nella
sua autobiografia evitò l’argomento e
concedeva interviste solo a patto che
non si toccasse quel tasto. Sono stati
scritti libri, hanno girato un film e costruito ipotesi. La scrittrice in
quell’anno aveva subito la perdita della madre e scoperto l’infedeltà del marito: la verità va quindi cercata nel legame tra quei due forti shock, ma non
potremo mai averne conferma certa.
Ecco il primo spunto: trovare una
spiegazione “mysteriosa” alla scomparsa di Agatha Christie.
Presi nota del secondo spunto leggen-
do un libro di Massimo Polidoro,
“Enigmi
e
Misteri
della
Storia” (Piemme): in un box, riportato per
intero sul sito di Massimo, si parla dei
“nuotatori del deserto”, le pitture rupestri della Grotta dei Nuotatori, resa
celebre dal film «Il Paziente Inglese».
Per molto tempo ci si è chiesto come
mai, in pieno deserto libico (al confine
tra Libia, Egitto e Sudan) vi fossero
graffiti con persone che nuotano. Poi,
come spiega Polidoro, si è scoperto
che un tempo lì c’era l’acqua.
Questi, quindi, i due spunti principali.
Ho poi letto due libri molto interessanti: I quaderni segreti di Agatha Christie e Agatha Christie: il giro del mondo,
entrambi Oscar Mondadori. Nel primo
libro lo studioso John Curran, mettendo a soqquadro Greenway House
(dimora in cui la Christie visse per
vent’anni e oggi museo a lei dedicato),
ha avuto accesso a una stanzetta piena
di appunti e altro materiale inedito
che ha poi catalogato dando vita al
volume.
Curran
parla
anche
dell’esistenza di un romanzo giovani-