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Prima parte dell’interessante articolo scritto da Paolo Motta.
Prima che Martin Mystère e Dylan
Dog comparissero nelle edicole o che
arrivassero telefilm come X-Files e
Fringe, esisteva già un prolifico filone
letterario che coniugava indagine poliziesca e incursioni nel mondo del soprannaturale. Anzi si può dire che la
figura del detective dell’occulto o dello “psychic doctor”, come alcuni lo
chiamano nel mondo anglosassone, ha
avuto una notevole fortuna, forse perché con essa si ribalta il consueto cliché della narrativa fantastica in cui
l’irrazionale irrompe nella realtà quotidiana. In questo tipo di storie è invece un comune mortale dotato di acume, raziocinio e conoscenze tanto
scientifiche quanto esoteriche a immergersi volontariamente in un mondo fatto di oscure presenze, tetri manieri, stregonerie, messe nere e
quant’altro l’immaginario gotico ci
possa offrire.
Non stupisce che i primi esempi letterari di detective dell’impossibile nascano sul finire dell’800 quando con la
moda dello spiritismo comparivano i
primi scienziati che si occupavano serie mante di fenomeni medianici dando vita così alla parapsicologia
(nonostante non tutti la riconoscano
come una scienza vera e propria). Senza cont