INCONTRO L’ARCHITETTO
MICHELE MERLO
C
on qualche settimana in anticipo rispetto al ventisei
luglio , contattai lo Studio Gellner, ubicato a Cortina d’ Ampezzo. Intervenne l’architetto
Michele Merlo, al quale chiesi
se era possibile effettuare una
visita del villaggio Eni. Esposi
il mio desiderio di esaminare
una delle 270 villette, facendo
risaltare la questione riguardo
l’integrità dell’ambiente, rimasto il più possibile ”immacolato”. Dovevo analizzare un’interno, uno spazio, un contesto, al
fine di scrivere un’articolo per
un corso di fenomenologia delle arti. Fissai un appuntamento
con il dottor Merlo, il quale era
stato a stretto contatto con la
figura di Edoardo Gellner.
Molte erano le mie curiosità e
aspettative, nonostante in passato svolsi numerose ricerche
su Gellner; profeta dell’architettura montana, dalla quale
ancora oggi, dopo decine di
anni, trasmette un estremo
senso di contemporaneità.
La maggior parte delle informazioni assimilate, provenivano da pubblicazioni scritte, ad
esempio “Se vuole le racconto
un episodio...posso?”, e dalle
visite che facevo frequentemente, rinnovando sempre lo
stupore e la scoperta di dettagli
mimetizzati. Quello che successivamente ho potuto esaminare andava ben al di là dei miei
ricordi e delle mie immaginazioni..
EDOARDO GELLNER
Nasce ad Abbazia (Fiume) il 20 gennaio
1909. Dopo aver operato negli anni ‘30
come interior designer tra Fiume e Trieste, si trasferisce a Venezia dove si laurea
in architettura nel 1945. Gli eventi del primo dopoguerra e le opportunità di lavoro
lo convincono quindi a stabilirsi a Cortina
d’Ampezzo. Negli anni ‘50 diviene famoso
a livello internazionale, per alcune importanti e controverse opere di architettura
pensate per la Cortina Olimpica del 1956
ma L’opera più ambiziosa di Gellner è il villaggio di Corte di Cadore, progettato per il
presidente dell’ENI Enrico Mattei, cliente
illuminato ed ambizioso, che desiderava
un centro turistico per i suoi dipendenti.
Gellner e Mattei scelsero un’area edificabile alle pendici del Monte Antelao;
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