" LA PAROLA OVUNQUE " ( A J . C . AUDETAT ) DI DAVIDE ROCCO COLACRAI
La bellezza , come sappiamo , non è necessaria , ma lo diventa in un poeta risucchiato nel capezzolo d ' amore di un nome dove sogna se stesso tendere alla perfezione in un monologo di contemporaneità che non si preoccupa del mondo , nemmeno sotto forma di compiti a casa e ne paga il prezzo , crudo ed estraneo . Ogni sua parola racchiude in sé un ' altra epoca e di ogni epoca viene riportata una verità , alle verità corrisponde l ' identificazione del sogno con la sua arte in qualcosa che , solitamente , chiamiamo poesia , o quasi ; lascia cristallizzare l ' intramontabilità del tempo perduto sul tavolo di un caffè , nell ' origine perfetta della polvere , mentre la noia invisibile della luce gioca con la semantica della vita , nell ' attesa nuda di un ' interruzione