#NEUROPSICOMOTRICISTA
Mutismo
selettivo
Dottoressa
Daniela Caiafa
Laureata in Neuropsicomotricità
dell’età evolutiva, presso l’Università
di Napoli Federico II
Lunedì e Sabato
dalle 9.00 alle 13.00
347.5477785
http://bit.ly/1bjyYJp
Il mutismo selettivo è una patologia ancora
poco conosciuta in Italia, nonostante sia stata
scoperta alla fine dell’800, gli studi e la ricerca
su quest’argomento sono stati trascurati.
Cos’è il mutismo selettivo? È un disturbo
complesso legato all’ansia sociale, caratterizzato
dall’ impossibilità per un bambino di esprimersi
e comunicare in modo tranquillo in alcuni
contesti sociali, principalmente a scuola. D’altra
parte però, questi bambini riescono a parlare
normalmente in situazioni in cui si sentono
sereni. Il mutismo selettivo è una vera e propria
ansia da comunicazione. Il grado di ansia del
bambino in una situazione, determina la sua
capacità a comunicare in quel momento. Più
sarà rilassato e più riuscirà a comunicare. Meno
sarà rilassato e più intuirà l’aspettativa da parte
degli altri che lui parli, più sarà difficile per lui
comunicare. L’aspettativa genera un aumento
dell’ansia. È stata creata una scala di valutazione
per definire la capacità di comunicazione del
bambino, che può collocare il disturbo del
bambino in base al livello d’ansia.
La scala di comunicazione SM-SCCS si
suddivide in 3 livelli:
♦ Livello 0 assenza di comunicazione;
♦ Livello 1 comunicazione non verbale che si
suddivide in:
1.A = risponde indicando con il dito,
1.B = prende l’iniziativa
46
100% Fitness Mag
Marzo 2014
♦ Livello2 comunicazione verbale
2.A = reagisce producendo dei suoni
2.B = inizia lo scambio attirando l’attenzione di
un’altra persona.
Per poter ottenere dei miglioramenti i primi
obiettivi da raggiungere sono:
♦ Far capire il problema al bambino
♦ Far accettare il problema
♦ Valutarlo insieme
Bisogna creare una scala per valutare il grado
d’ansia che crea una situazione sociale.
La valutazione va da 3 a 0. 3 la cosa per lui è
spaventosa \ difficile, man mano che si scende
2,1,0, il compito è sempre più facile.
Un’altra strategia è quella di non focalizzare
l’attenzione sulla parola parlare così si riduce
l’aspettativa, e anche perché il bambino da
un valore negativo a questo termine utilizzato
tantissimo e che gli provoca ansia. Questi
bambini, di base ansiosi, hanno bisogno di più
tempo per sentirsi a suo agio e adattarsi alla
nuova situazione. Quindi qualsiasi cosa deve
fare si deve preparare con anticipo.
Bisogna far in modo di ridurre le aspettative
perché il solo dire “buon giorno”, “ciao” richiede
sforzo e tempo. Il bambino con M.S. non si
comporta così perché vuole attirare l’attenzione,
o per avere il controllo sui familiari, ma
attraverso il mutismo controlla la situazione. Non
lo fa per vendicarsi ma è in uno stato d’ansia e
ha difficoltà a gestire le emozioni. Per facilitare il
bambino bisogna assicurare: ordine, routine e
coerenza. Per