#PEDIATRA
La regione MSY è infatti caratterizzata da
un'enorme quantità di sequenze ripetute. Tali
ripetizioni non sono testa-coda ma costituiscono
dei palindromi, ovvero due ripetizioni invertite
separate da un breve spaziatore. Dunque i
geni maschio-specifici sono in copie multiple
sull'Y. Pertanto queste sequenze speculari della
MSY riparano le perdite e gli errori effettuando
crossing over intracromosomico, che compensa
la mancata ricombinazione con il cromosoma X.
Praticamente, il cromosoma Y ha imparato “a
fare da sé”. In base a tale studio si è giunti alla
conclusione che anche agli inizi il cromosoma
Y stava subendo una rapida degenerazione
e perdita dei suoi geni, in seguito però si è
stabilizzato.
Dalla genetica all’anima: le
differenze tra uomo e donna
Il dibattito sulle differenze, oltre che genetiche
ed anatomo-fisiologiche, anche psicologiche
tra uomo e donna non è mai stato risolto
definitivamente: la diversità tra i sessi è
biologica, fisiologica, genetica, o frutto dei
condizionamenti sociali e culturali? Ovvio, non
parliamo delle capacità cognitive, l’intelligenza,
ma degli aspetti della personalità. Darwin
sosteneva che uomini e donne sono sottoposti
a pressioni evolutive diverse e a separare i due
sessi anche sotto il profilo della personalità
c'è un solco profondo. Il libro di John Gray
del 1992 "Gli uomini vengono da Marte e le
donne da Venere", 30 milioni di copie vendute
e traduzionein 40 lingue, e quello di Deborah
Tannen "Perché non mi capisci?", secondo cui i
due sessi hanno modi di parlare completamente
diversi fra loro, abbracciano in pieno questa
tesi. Gli studi scientifici sulla personalità di
uomini e donne tuttavia sono contrastanti.
Mentre le ricerche della studiosa Janet Shibley
Hyde dell'Università del Wisconsin nel 2005
hanno profondamente smussato le differenze
di personalità tra i generi, riportandole come
poco significative, Marco Del Giudice, psicologo
dell'Università di Torino, in una ricerca condotta
con due colleghi della Manchester Business
School ha trovato invece importanti differenze:
le donne sono superiori in sensibilità, emotività
e apprensione, mentre gli uomini si distinguono
per equilibrio emotivo, coscienziosità e
tendenza alla dominanza. Perfezionismo, vitalità
e tendenza all'astrazione vedono invece la
quasi totale parità fra i sessi. Secondo BaronCohen (2004), le differenze fra uomo e donna
risiederebbero proprio nel cervello: il cervello
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Marzo 2014
"Le donne sono superiori
in sensibilità, emotività
e apprensione, mentre
gli uomini si distinguono
per equilibrio emotivo,
coscienziosità e tendenza
alla dominanza".
maschile è più propenso alla sistematizzazione,
il femminile all’empatia. La “sistematizzazione”
è la tendenza ad analizzare, vagliare ed
elaborare sistemi, l’empatia la capacità di
riconoscere i pensieri e le emozioni degli
altri e di reagire con sentimenti consoni. La
disuguaglianza tra quoziente di empatia e
quoziente di sistematizzazione nei due sessi
si nota fin da bambini, cioè nel periodo in cui
i comportamenti non risentono ancora molto
dell’ambiente: i maschietti prediligono giochi di
strategia e tecnica, nei quali, sovente, entrano
in competizione, manifestando atteggiamenti
aggressivi per primeggiare sui coetanei,
mentre le femminucce preferiscono giochi in
cui è necessario un alto grado di cooperazione
reciproca, ed instaurano, precocemente,
rapporti di amicizia, basati sulla solidarietà
e la comunicazione. È stato teorizzato che
ciò dipenda dall’azione del testosterone,
che potenzierebbe le capacità dell’emisfero
celebrale destro, connesso con l’abilità visivo –
spaziale, e da ciò deriverebbe la propensione
maschile alla sistematizzazione, mentre nelle
donne prevarrebbe l’emisfero celebrale
sinistro, deputato alla comprensione e alla
comunicazione, elementi dell’empatia.
In conclusione, possiamo dire che,
genericamente, esistono delle differenze di
massima anche psicologiche tra i due sessi.
Tuttavia, dato che ogni persona è un unicum,
non solo in senso astratto e metafisico, ma
anche a livello biologico, perché espressione
di un proprio unico ed esclusivo “codice
della vita”, garante di individualità, il suo
DNA, è errato dare per scontata l’esistenza
di caratteristiche psico-fisiche propriamente
femminili, ed altre tipicamente maschili,
perchè qualsiasi procedura di omologazione,
incasellamento, semplificazione e
generalizzazione si dimostra artificiosa di fronte
all’individuo specifico e speciale che si ha di
fronte. Non esiste un uomo-tipo o una donnatipo e, di volta in volta, il connubio fra natura e
cultura plasma un io, unico rispetto ai membri
del sesso opposto quanto a quelli del proprio.