100% Fitness Mag - Anno VIII Gennaio 2014 | Page 20
#ODONTOIATRA
Vietato digrignare
i denti
ma attenzione ai rimedi fai da te
Dottor
Vittorio Milanese
Laureato in Odontoiatria e protesi
dentiaria presso l’Università di Napoli.
Socio dell’A.N.D.I.
Martedì e Giovedì
dalle 13.30 alle 15.00
338.4698121
http://bit.ly/1kh4FtU
Con il termine bruxismo si intende quel disturbo
che porta a digrignare i denti, spesso durante la
notte o in situazioni di particolare stress.
Il bruxismo è considerata una para funzione,
ovvero un movimento non finalizzato ad uno
scopo e viene creato dalla contrazione della
muscolatura masticatoria per 5-10 secondi a volta.
Il bruxismo può produrre alterazioni importanti
sia ai denti, che nel tempo si usurano, che ai
loro tessuti di supporto. Pur non essendoci una
terapia specifica per curare questa patologia
per prevenire i danni si utilizzano dei dispositivi
medici su misura chiamati bite. Tali apparecchi si
devono considerare con molta attenzione.
Se da una parte il bite è un insostituibile
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strumento a disposizione del dentista per
curare una patologia, dall’altro può creare, se
non adeguatamente realizzato, adattato e
controllato dal dentista, problemi di masticazioni
anche irreversibili.
I bite possono essere indicati per diverse
patologie quali: i disordini temporo-mandibolari,
le parafunzioni (es. digrignamento dei denti),
i dolori a livello dei muscoli elevatori della
mandibola e del collo, il blocco articolare (locking)
e le patologie degenerative artrosiche.
Queste condizioni possono essere presenti
singolarmente, oppure variamente sovrapposte
ed interconnesse fra loro, richiedendo un
approccio multidisciplinare dell’odontoiatragnatologo, dell’ortodontista, del fisioterapista,
dello psicologo, del protesista.
Considerando che un bite può curare una
serie di patologie è fondamentale la diagnosi
(clinica e strumentale) da parte del dentista. Una
diagnosi scorretta o ancora peggio un utilizzo
autonomo dei bite potrebbe modificare i sintomi
rendendo più complessa la diagnosi: in taluni casi
aggravare la patologia in atto o anche provocare
l’insorgenza di patologie gengivali e parodontali.
Per queste ragioni si sconsigliano i pazienti
dall’utilizzare soluzioni alternative “fai da te”,
bensì di rivolgersi al proprio dentista di fiducia.
Tengo infatti a sottolineare che mentre altre
soluzioni “fai da te” si rivelano al massimo
inefficaci e quindi del tutto inutili (vedi tutta
la gamma dei sbiancanti dentali venduta in
farmacia o attraverso internet), i bite venduti in
farmacia come auto-modellanti possono risultare
estremamente dannosi a livello dell’articolazione
temporo-mandibolare.
Vi assicuro infatti che neanche 5 anni di corso
di laurea in odontoiatria e svariati corsi di
aggiornamento mi sono stati sufficienti per automodellarmi correttamente un bite ricevuto come
campione gratuito da un rappresentante che
mi consigliava di proporlo ai miei pazienti come
soluzione più economica in alternativa ad uno
preparato correttamente in studio.