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ed ideative, gli interessi culturali, le
condizioni cognitive e così via.
Tuttavia ancora molti operatori sanitari sono dubbiosi in merito alla reale
utilità di un sussidio protesico acustico in età avanzata, specialmente se
sono presenti riduzioni delle capacità
cognitive o condizioni di demenza
anche solo iniziale. Mentre l’efficacia della protesizzazione acustica in
pazienti di età superiore ad 80 anni,
affetti da ipoacusie di diverso ordine
e grado, appartenenti ad ambiti socio
culturali diversi, condizionati o meno
dalla concomitanza di altre patologie
interessanti in diversa misura la sfera
cognitiva è comprovata e indiscussa.
I primi segni di compromissione
uditiva per effetto del fisiologico
invecchiamento sono rappresentati
dalle difficoltà incontrate dai pazienti anziani nella discriminazione del
linguaggio parlato, in particolare in
ambienti acusticamente competitivi
o durante la fruizione di programmi
televisivi. Con il progredire dei fenomeni di deterioramento le difficoltà
di discriminazione aumentano e si aggravano, coinvolgendo la sfera della
comprensione ed ingenerando una
sensazione di sfiducia nelle proprie
capacità comunicazionali che spesso
porta all’isolamento. La tendenza
all’isolamento innesca a sua volta un
circolo vizioso che compromette ulteriormente la performance comunicazionale, fino a produrre atteggiamenti
che a volte possono essere confusi
con uno stato depressivo o una condizione di demenza.
I fenomeni di deterioramento uditivo
possono avere luogo, singolarmente o
talora in concomitanza, in diversi punti della via uditiva, che di seguito vi ricordo brevemente, invece vi rimando
al prossimo numero per approfondire
le numerose indagini in ambito sia europeo che statunitense che affermano
quanto detto, e la casisti ca di un gran
bel lavoro svolto in Italia.
Il sistema di trasmissione del suono è il primo livello che notoriamente
perde le proprie caratteristiche di risposta, ciò a causa delle alterazioni
subite nel tempo dalla membrana
timpanica (ispessita o atrofica con
generale riduzione della capacità di
vibrare) e dalla catena ossiculare, con
conseguente riduzione dell’efficienza
in termini di trasporto delle vibrazioni sonore alle strutture dell’orecchio
interno.
Nel sistema di trasduzione, in secondo luogo osserviamo il depauperamento della popolazione cellulare
cocleare, con l’oscuramento dell’area
di udibilità inizialmente per deterioramento delle sole frequenze più acute
e, in seguito, con progressiva estensione anche alle bande di frequenza
inferiori. Infine vi è la compromissione delle vie uditive centrali,
spesso correlato alla compresenza di
patologie generali dell’invecchiamento, per lo più di natura vascolare e
degenerativa, che affliggono i sistemi
di conduzione neurale e le strutture
cerebrali in genere, riducendo ulteriormente la qualità delle informazioni che giungono alla sfera della
percezione.