100% Fitness Mag - Anno VII Gennaio 2013 | Page 40

100% FITNESS MAGAZINE SESSUOLOGIA L’orientamento sessuale non cambia con la psicoterapia A Dottoressa Olga Paola Zagaroli Sessuologa Disponibile Lunedì e Giovedì dalle 15,30 alle 17,30 Cell. 3358709595 distanza di qualche mese mi trovo costretta a ritornare su un tema in parte già affrontato con Voi lettori, quello dell’omosessualità. Mi ci sento costretta perché conosco tanti cristiani cattolici omosessuali, mi ci senti costretta perché conosco tanti “colleghi” che ancora si illudono di “curare” …, mi ci senti costretta perché un ragazzo ha preferito suicidarsi pur di non sentirsi chiamare “pantaloni rosa, mi ci sento costretta soprattutto perché ho ascoltato il Papa… Non voglio direttamente commentare le Sue parole, ma riferirVi quanto si sa scientificamente sull’argomento. Questo è quanto emerge dal Convegno annuale dell’APA. Cominciamo col ricordarci che sono oltre 20 anni che l’omosessualità è scomparsa totalmente (anche nella definizione di “omosessualità ego distonica”) dal DSM e dall’ICD (International Classification of Diseases) dell’OMS, eppure la tentazione di inserirla in una classificazione a metà tra la perversione e la malattia è ancora molto forte. I ripetuti episodi di omofobia che affollano le cronache ne sono una chiara dimostrazione. Che l’orientamento sessuale possa definirsi come un continuum che muove dall’omosessualità esclusiva all’eterosessualità esclusiva con vari gradi di sfumature intermedie è cosa nota. Lo è anche il fatto che la variabilità nelle tendenze sessuali non è prerogativa della specie umana, ma è diffusa anche nel regno animale, quindi parlare di perversione o “innaturalità” appare quantomeno azzardato. Quest’anno l’APA si pronuncia inequivocabilmente anche contro i tentativi di modificare l’orientamento sessuale attraverso interventi terapeutici: l’omosessualità non è un disturbo, è una condizione i cui unici tratti “patologici” risiedono nella difficoltà ad accettarla. Ebbene sì!!! Appare chiaro che puntualizzazioni di questo tipo sono necessarie, dal momento che il ricorso alle cosiddette “terapie riparative” (SOCE, sexual orientation change efforts), proposte e difese strenuamente dalla Association for Research and Therapy of Homosexuality (NARTH), è una questione tremendamente attuale. Così l’APA ha ritenuto opportuno ribadire che l’orientamento sessuale, che si tratti di omosessualità, eterosessualità o bisessualità, non è una scelta consapevole che può essere volontariamente modificata. Sebbene l’individuazione delle cause sia un discorso ancora aperto, in quanto sono coinvolti tanto fattori genetici quanto processi ormonali, nonché la loro interazione con fattori ambientali, l’orientamento sessuale tende a emergere abbastanza presto nella vita di un individuo. Questa evidenza allontana l’ipotesi che possa trattarsi di una specifica volontà, anche quando la consapevolezza di tali tendenze sembra arrivare fuori tempo massimo. Un gruppo di sei psicologi, con a capo Judith Glassgold, presidente della Società per lo Stud