100% Fitness Mag - Anno VII Gennaio 2013 | Page 30
100% FITNESS MAGAZINE
COUNSELOR
Il counseling: professione d’amore
I diversi tipi di
counseling
Dottoressa
Anna Sallustro
Laureata in scienze della formazione. Master in Counseling
Cell. 3381356920
E
sistono diverse tipi di counseling, una serie di
attrezzi nella cassetta da lavoro di ogni counselor. Come primo attrezzo parlerò del Counseling
“centrato sulla persona” che è di fondamentale
importanza per un buon lavoro di counseling.
Padre di questa teoria è Carl Rogers, il quale ritiene che
ogni persona possiede una forte spinta ad adattarsi, migliorarsi, realizzarsi. Ognuno infatti tende per natura ad
aprirsi alle esperienze, a essere responsabile, creativo e
costruttivo(tendenza attualizzante). Questa tendenza può
venire meno nel caso in cui siano sorti problemi nello sviluppo della personalità durante l’infanzia, momento in cui
il bambino ha bisogno di essere considerato positivamente
e senza condizioni , affinché l’immagine che ha di se sia
corrispondente alle esperienze che vive. La teoria della
Terapia centrata sulla persona ritiene che il cliente ha in
sé la capacità di curarsi e di progredire. Il suo pensiero si
riassume in: “Se una persona si trova in difficoltà, il modo
migliore di venirle in aiuto non è quello di dirle esplicitamente cosa fare, quanto piuttosto di aiutarla a comprendere
la situazione e a gestire il problema facendole prendere da
sola e pienamente, le responsabilità delle proprie scelte e
decisioni. Questo tipo di counseling prende forma dall’assunto che il cliente “sa di più”.
E’ il cliente che sa quello che lo sta facendo stare male
ed è sempre lui a sapere quale passo successivo deve
compiere:l’esperto del problema è la persona che ce l’ha.
Rogers era cosi convinto di questa sua rivoluzionaria intuizione che all’inizio chiamò questo suo modo di lavorare
“counseling non direttivo” sottolineando in questo modo
come il compito del counselor sia quello di mettere il cliente in grado di entrare in contatto con le sue stesse risorse
interiori piuttosto che consigliarlo circa la direzione da
prendere. Le persone sane sono in grado per la loro stessa
natura, capaci di comportarsi in maniera efficace di darsi
degli obiettivi, di fare scelte autonome. Esse diventano
inefficaci e disturbate solo quando interviene un apprendimento errato. Il counseling di Rogers è connotato da un
forte ottimismo: ogni essere umano contiene in se le potenzialità per una crescita sana e creativa. La sua profonda
credenza nella presenza di questa tendenza attualizzante in
ogni organismo, e in particolare nell’uomo, viene descritta
e chiarita da Rogers attraverso alcuni importanti esempi,
uno di questi, fondamentale per la sua intuizione è la “forza
germogliante”.
In cosa consiste? Rogers veniva da una famiglia povera e
per sopravvivere all’inverno il padre riempiva la cantina
di cassette di patate, un giorno andando in cantina Rogers
notò che le patate nonostante stessero al buio avevano
germogliato e i germogli alti già più di un metro cercavano
di arrivare alla luce che penetrava da una finestrella, notando ciò si disse “ cosi come la patata ha in se tutto quello
che serve per diventare una pianta, anche la persona ha in
se tutte le risposte che le servono per poter stare bene”.
In un’altra occasione nell’osservare un alga marina che
incessantemente veniva sbattuta dalle onde del Pacifico,
ma resisteva all’urto incessante senza spezzarsi. Rogers
comprese che la vita è un continuo processo attivo. In
quell’alga si trovava la capacità di resistere in un ambiente
ostile riuscendo non solo a sopravvivere, ma ad adattarsi
a svilupparsi e a diventare se stessa.
Quando la persona non riesce ad essere in contatto con
le proprie esperienze e non sa riconoscere i propri stati
d’animo, si verifica un conflitto interiore e la persona non
è più libera di crescere positivamente o di effettuare le
proprie scelte in maniera ottimale.
Il counseling di Rogers: empatia, calore e genuinità
Nel counseling di Rogers la persona può essere capita solo
partendo dalla sua percezione e dai suoi sentimenti. Per
capire una persona è necessario concentrare l’attenzione
non sugli eventi di cui fa esperienza, ma sul modo in cui
li esperisce. Dunque Rogers suggerisce che i facilitatori
hanno bisogno di comunicare tre qualità di base affinché
la relazione d’aiuto sia efficace e abbia un esito positivo
tanto da ottenere un cambiamento significativo nel cliente.
La prima è l’empatia, che è la capacità di sperimentare il
mondo di un’altra persona come se fosse il proprio, ma senza mai perdere quella qualità del “come se”. La seconda è il
calore ovvero l’accettazione incondizionata del cliente per
quello che è, per la sua unicità e individualità. L’altra è la
genuinità, ossia la capacità di aprirsi spontaneamente nella
comunicazione con il cliente, in modo da essere autentico
nell’esprimersi. Per Rogers bisogna essere capaci di entrare
in un rapporto intensamente personale e soggettivo con il
cliente: una relazione da persona a persona.
Il messaggio essenziale di Rogers è che quando