33
100% FITNESS MAGAZINE
PSICOLOGA
ciamente qualora si ripresentasse un
nuovo contatto (processo di sensibilizzazione). Si tratta di una reazione
al “diverso da sé”, in cui l’organismo
riconosce come estraneo un normale
componente dell’ambiente e vi reagisce contro in maniera così esagerata
da stare male esso stesso.
In particolare, i sintomi dell’allergia
sono legati alla liberazione di istamina da parte del sistema immunitario.
L’istamina causa una serie di reazioni
a catena, come edema, congestione
nasale e aumento della produzione
di muco.
Ma cos’è il sistema immunitario?
E’ un sistema atto a preservare l’integrità dell’organismo, a difenderlo
da “agenti esterni” ritenuti estranei.
Quando una sostanza entra in contatto con il nostro corpo, il sistema
immunitario opera una prima fase di
confronto tra le sostanze e la propria
“memoria interna”: se quella è riconosciuta come compatibile con l’organismo è accettata, al contrario (seconda fase) è attaccata. In quest’ultimo
caso si formano particelle chiamate
“anticorpi” che inglobano l’estraneo
e lo distruggono.
Ma perché il sistema immunitario
non riconosce agenti innocui come
tali? Perché commette questo genere di errori?
A questo punto la psicologia può aiutarci. In primo luogo, varie ricerche
indicano che alcune modifiche del sistema immunitario, legate allo stress,
all´ansia o ancora alla depressione,
possono portare ad una iperattivazione delle nostre difese interne e,
dunque, a esordi tardivi della malattia
allergica.
Non sono ancora noti tutti i fattori scatenanti le allergie, ma sembra ormai
acclarata la componente psicologica.
Simbolicamente, l’allergia esprime
una forte difesa. Difendere significa
non lasciar passare. Da Freud in poi
definiamo meccanismi difensivi quei
moti della coscienza che si oppongono
alla penetrazione di contenuti minacciosi rimossi. L’allergia è l’espressione
esteriore di una difesa intrapsichica.
Ogni difesa, tuttavia, rafforza l’Ego
poiché rinsalda i confini.
In chiave allegorica, i pollini dei fiori
simboleggiano il concepimento, la
riproduzione, il femminile. I pollini
rimandano all’amore e alla sessualità
come impulsi, entrambi troppo coinvolgenti e dunque minacciosi. Rappresentano l’aggressività repressa non
coscientizzata che trasla dalla psiche
al soma, infuriando attraverso i sintomi allergici. La maggior parte degli
allergeni ci riconducono alla vitalità:
amore, sesso, fertilità, sporco, tutte
essenze della vita vera da cui l’allergia
fa rifuggire, perché magari non si sa
come stare al gioco della vita.
Il nucleo originario delle problematiche allergiche risulta essere molto
antico: riguardano l’adolescenza e
soprattutto la prima infanzia o anche
la vita neonatale ed embrionale. Non
sono costituiti da specifici traumi ma
piuttosto da “atmosfere” pericolose
e sofferte: potrebbero essere stati rimossi dalla coscienza fin da piccoli e
si sarebbero radicati nel corpo, dove
trovano espressione attraverso questa
iper-reattività immunitaria.