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nella paternità che loro stessi si aspettavano”. Il loro ruolo viene descritto
come generalmente più attivo e partecipe nella vita quotidiana e nelle cure
dei figli e costituiscono una figura di
attaccamento primario allo stesso livello della madre. Secondo gli studiosi il “bambino preferito dalla madre”
risulta più veloce nell’acquisizione
del linguaggio ma più dipendente
dal co-gemello, mentre il “bambino
del padre” risulta essere più indipendente e disobbediente (è spesso il
leader dal punto di vista fisico). Durante l’adolescenza inoltre si rileva
una maggiore difficoltà da parte del
figlio “della madre” ad acquisire indipendenza rispetto ai genitori e al cogemello. Pertanto ci dovrebbe essere
un uguale accudimento dei bambini
da parte di entrambe i genitori, onde
evitare che si tenda a rapportarsi con
i gemelli come se fossero un tutt’uno
e non due esseri diversi. Anche il processo di separazione-individuazione
è peculiare per un gemello, perché
si caratterizza per la simultanea presenza della mamma e del co-gemello,
dai quali deve contemporaneamente
separarsi ed individuarsi.
I gemelli si mostrano meno angosciati rispetto ad un bambino singolo
quando la mamma è assente. Anche
l’angoscia di separazione si manifesta
non tanto o non solo nei confronti
della madre, ma anche nei confronti
del fratello\sorella. Quest’angoscia
di separazione tende ad essere più
difficilmente superabile dell’angoscia
di separazione dalla madre. Quindi i
gemelli s’identificano non solo con la
madre ma anche tra di loro, se la reciproca identificazione non è seguita
da una graduale separazione, ne può
conseguire una confusione di identi-
tà e quindi un ritardo nello sviluppo
dell’io. L’identificazione gemellare
quanto più è esclusiva e prolungata,
tanto più interferisce nella relazione tra la madre e ciascun gemello
e riduce la possibilità di entrare in
rapporto con altri oggetti che non
sia tra di loro. Questo perché spesso
la relazione tra i gemelli può essere
molto gratificante e per questo loro
sembrano autosufficienti.
La coppia gemellare è una coppia “particolare” che può diventare
eccessiva, ovvero chiusa al mondo
esterno. L’effetto coppia porta i gemelli a specializzarsi in aree complementari, come in un gioco ad incastro: ognuno ha bisogno dell’altro
per completarsi . Il rischio più grande
per i gemelli è quello della chiusura
nella relazione duale: le potenzialità
psichiche si sviluppano nei due in
modo complementare, ma in senso
riduttivo. L’effetto coppia comporta
anche aspetti positivi. I gemelli imparano sin dalla più tenera età, a
fidarsi del fratello\sorella in caso di
bisogno e per avere conforto emotivo,
solitamente questo avviene in modo
completamente spontaneo. Non c’è
nessuno che conosce meglio i modi,
i ritmi e i bisogni di un bambino, del
co-gemello; a volte si comprendono
con una semplice occhiata.
Talvolta ai gemelli sono persino attribuite qualità telepatiche, probabilmente proprio per la loro intensa,
mutua comprensione, inclusa la particolare capacità di decifrare il linguaggio del corpo dell’altro. Ma in tutto
ciò non c’è niente di misterioso o di
paranormale. Un’ulteriore peculiarità
dei gemelli è il possibile sviluppo di
un linguaggio segreto, denominato
anche criptofasia, a volte sottovalu-
tato dai genitori. Dal momento in
cui i gemelli iniziano ad imparare le
regole del linguaggio sociale, diminuisce l’utilizzo del linguaggio segreto.
Spesso la comparazione continua della coppia, sia da parte dell’esterno,
sia da parte dei gemelli stessi, porta
problemi di rivalità.
I gemelli iniziano a fare paragoni
anche per potersi dare un’identità:
si confrontano per trovare le differenze. L’aggressività talvolta può
anche essere rivolta verso l’esterno:
i gemelli formano una specie di sottogruppo all’interno della famiglia e
del contesto scolastico. La presenza
di una coppia gemellare all’interno
della famiglia incide significativamente sulle dinamiche relazionali. I
gemelli possono avere problemi di
comunicazione con l’esterno, perché abituati ad esser compresi al volo
dal co-gemello, faticano a trovare un
ascolto pieno e profondo dai coetanei.
Pertanto in situazioni di simbiosi così
impotanti, è necessario un aiuto psicomotorio per creare un Io individualizzato, in cui ognuno può esprimersi
indipendentemente dall’altro, per
evitare comportamenti problematici
a scuola e nelle relazioni quotidiane,
che possono variare dall’aggressività,
all’inibizione, al voler predominare o
all’essere succube per soddisfare le richieste dell’altro. In modo da riuscire
a creare relazioni significative anche
con i coetanei indipendentemente
dal gemello.