SCOPERTE
SCIENZA
ALIMENTAZIONE
Troppi grassi e troppo
sale nei cibi precotti
Visti così, nel reparto frigo o tra gli scaffali dei supermercati,
sono allettanti e ci ingolosiscono al punto da sembrare irresistibili. E invece certi cibi pronti, precotti e ideali per non perdere
tempo e solleticare il palato, sono autentiche “bombe” di sale
e grassi. Pensate a certe confezioni di pasta o risotti, ma
anche secondi piatti surgelati: dalla confezione ammiccano
e non chiedono altro di essere mangiati, giusto qualche minuto
di cottura al volo... Invece rischiano di creare notevoli problemi
alla salute.
Le vaschette studiate soprattutto per chi non ha troppo tempo
per cucinare, “contengono una concentrazione due volte superiore di grassi e sale rispetto agli stessi prodotti che però sono
venduti a un prezzo più basso e con meno fronzoli commerciali”, rivela uno studio dell’University di Glasgow, in Scozia.
La ricerca ha analizzato una vasta gamma di cibi pronti e venduti nelle maggiori catene di supermercati della Gran Bretagna.
“Le etichette di alcuni di questi pasti di fascia alta, per il loro
aspetto più ricercato e un prezzo maggiore rispetto ad altri”, si
legge sul quotidiano inglese “Telegraph”, dovrebbero evidenziare anche la scritta ‘dannoso’ perché contengono livelli scioccanti di grassi saturi, la principale causa di malattie cardiache”.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Food Science &
Technology”, ha evidenziato come una porzione di queste leccornie preconfezionate contenga fino alla metà della quantità
di sale che andrebbe consumata in un giorno. “I prodotti che
riportano nell’etichetta la dicitura ‘molto speciale’ o ‘migliore’
- spiega Mike Lean, autore del lavoro - possono essere ingannevoli per i consumatori. Questi messaggi potrebbero generare delle aspettative, magari immaginando benefici per
la salute perché hanno un prezzo più alto rispetto ad altri
prodotti, che hanno invece un aspetto meno seducente e
un costo inferiore”.
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SALUTE
CURIOSITÀ
CADUTE DI
ANZIANI IN CASA
SI POSSONO
PREVENIRE
Esistono interventi per prevenire
le cadute in persone che hanno
oltre 65 anni di eta’ e vivono
in casa. Una persona su tre
con oltre 65 anni di eta’ e che
vive in casa subisce una caduta ogni anno; una caduta su
cinque richiede un intervento
del medico e una su 10 causa una frattura. E’ emerso che
‘’esercizi con piu’ componenti eseguiti sia in gruppo sia da
persone singole nelle proprie
case riducono significativamente il numero di cadute e il
rischio individuale di cadere’’,
afferma l’autore della revisione
Lesley Gillespie della Scuola di
Medicina di Dunedin. Che ha
precisato come aumentare la sicurezza e cambiare le abitudini
e i comportamenti in casa abbia
dato prova di essere efficace per
diminuire le cadute, soprattutto
per persone con gravi problemi
di vista. Anche alcune forme
di chirurgia possono ridurre
le cadute. Le persone con particolari disturbi della frequenza
cardiaca a cui e’ stato applicato
il pacemaker risultano cadere
meno spesso rispetto alle persone che non hanno fatto questo
intervento, e le donne operate
di cataratta hanno un tasso ridotto di cadute. I farmaci stessi hanno un ruolo importante:
la sospensione graduale di
quelli che modificano lo stato
psichico (detti psicotropi) ha
ridotto le cadute. Diversi interventi possono aiutare a prevenire le cadute negli anziani, concludono gli autori, ma ‘’non ci
sono prove che questi interventi
possano essere utili anche per
persone affette da demenza’’