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PSICOPEDAGOGISTA
“Sembra che nostro figlio
sia diventato un ufo!”
L’esplosione dell’adolescenza
C
Dottoressa
Bianca Pane
Laureata in Filosofia e
Psicopedagogia presso
l’Università di Napoli Federico
II, specializzata in Gestalt
Counseling Bioenergetica e
Terapie Olistiche
Cell. 393.9315564
apita a molti genitori di imbattersi,
un giorno all’improvviso, in uno sconosciuto che gira per casa e assomiglia vagamente al proprio figlio.. Potrebbe
essere davvero lui, se non fosse per quello
strano abbigliamento carico di borchie e catene, per quegli orecchini e quegli orrendi
piercing, per quei pantaloni in bilico sull’inguine o quella minigonna così corta,per i
capelli dritti o quel trucco esagerato… Se
non fosse per quella sprezzante espressione da uomo duro o da donna già navigata,
assomiglierebbe proprio a quel ragazzino
o a quella ragazzina che fino a ieri abitava
con voi, chiedendovi pane e Nutella, disegnando dei grandi cuori rossi da regalarvi e
guardando pigramente i cartoni animati alla
televisione con una merendina in mano che
magari spiaccicava sul divano.
Non ve ne siete accorti, ma il dado è tratto:
i vostri figli sono diventati improvvisamente
grandi. Tuttavia, anche se stentate a riconoscerli quando li incrociate sulla porta del
bagno, hanno più che mai bisogno di voi. Il
passaggio dall’infanzia all’adolescenza
pone a qualsiasi genitore dubbi e problemi
poiché cambiano le richieste, i desideri,i
bisogni e quindi le stesse modalità di relazione. Improvvisamente i genitori si accorgono di non essere l’unico mondo possibile
per i propri figli: nuove figure affettive (gli
amici, i compagni, i primi amori) con cui si
dovrà fare i conti, si affacciano all’universo
dell’adolescenza. E poi il motorino, le chiavi di casa, il gruppo sempre più importante
e indispensabile, le richieste sempre più
pressanti di uscire e tornare a casa un po’
più tardi, la libertà, l’autonomia, la voglia di
volare.. “Aiuto!” verrebbe voglia di gridare.
“Mio figlio è diventato un ufo”. E invece è
solo scoppiata l’adolescenza.
L’adolescenza è la fase della vita che si estende generalmente dagli undici-dodici fino ai
ventidue anni circa,anche se attualmente,a
causa della protratta dipendenza economica
dei giovani dalle famiglie d’origine, tende a
spingersi più avanti a un’età impensabile
fino a qualche anno fa.
L’adolescenza inizia con la pubertà, cioè
quando il cervello del bambino comincia a
produrre particolari sostanze neuroendocrine chiamate ormoni. La ‘colpa’ è tutta loro:
gli ormoni causano repentine modificazioni
fisiche e psicologiche, spingono i giovani a
identificarsi con i pari e a contrastare i genitori fino a produrre veri e propri conflitti e
rotture, consolidano l’identità sessuale favorendo rapporti d’intimità e d’amore. Nelle
ragazze compaiono le mestruazioni, l’acne
e la peluria in particolari zone del corpo.
Nei ragazzi la peluria si fa più robusta e l’acne più visibile. Cambia il timbro della voce
e il corpo si modifica in modo talmente veloce che a volte ci si spaventa.
In questa fase aumentano gli impulsi aggressivi così come il desiderio e la voglia di
scoprire, esplorare, provare. I ragazzi capiscono di più, fanno ragionamenti da grandi,
ipotizzano, deducono, valutano, scelgono,
riflettono sui loro pensieri e sui massimi sistemi, ponendo dubbi e domande che non
riuscite a soddisfare.
L’adolescenza porta con sé profondi
cambiamenti anche nella modulazione e
nell’espressione delle emozioni e degli stati
d’animo. La capacità introspettiva è maggiore e l’intensità delle sensazioni percepite
può anche risultare struggente.
Sembra che tutto, improvvisamente, sia
intensissimo, pressante e passionale. La ragione sta nel fatto che la spinta ormonale,
le pressioni degli adulti (scuola, impegni,
educazione..) e le aspettative dei pari (essere forti, brillanti, in gamba, alla moda..)
cozzano contro la naturale inesperienza dei
ragazzi, favorendo una continua oscillazione tra le sensazioni di onnipotenza
e di inadeguatezza. Ecco perché spesso i
figli adolescenti mettono in atto condotte
incomprensibili e presentano rapidi mutamenti di umore e richieste contaddittorie,
di fronte a cui molti genitori rimangono perplessi, sconcertati e preoccupati.
L’accresciuta consapevolezza di sé induce
gli adolescenti ad autovalutazioni più profonde e severe che possono, a loro volta,
dare origine a emozioni spiacevoli come la
paura, dovuta al diffuso senso di inadeguatezza, la tristezza, conseguente a possibili
sconfitte nei confronti dei pari, e il disgu-
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