100% Fitness Mag - Anno VI Luglio 2012 | Page 18

100% FITNESS MAGAZINE PSICOLOGA Di padre in padre: l’evoluzione dell’identità paterna N EW La scoperta della paternità Dottoressa Luisa Donnarumma Psicologa Psicoterapeuta Cell. 3498146558 Tel. 081.8023204 Per millenni gli esseri umani hanno pensato che la capacità di procreare fosse peculiarità esclusiva della donna, si ignorava che l’uomo fosse responsabile della fecondazione. La relazione fra procreazione ed atto sessuale, infatti, non è di evidenza immediata in quanto il concepimento non è manifesto e il lasso di tempo fra questo ed il parto è insospettabilmente lungo per far ipotizzare una connessione. Pertanto, agli inizi dello sviluppo umano (nel paleolitico, come nei parenti biologici più vicini, scimpanzé e bonobo), i maschi non presentano alcun legame di “paternità” ed il concetto stesso di paternità era sconosciuto. Solo con una maggiore organizzazione sociale e uno stile di vita stanziale, in particolare, dedicandosi all’allevamento, l’uomo del neolitico ebbe la possibilità di osservare la funzione procreativa del rapporto sessuale fra maschio e femmina. A seguito della rivoluzionaria scoperta che è il seme dell’uomo a fecondare la donna e a renderla madre, ha iniziato a profilarsi il concetto di paternità, oltre che un modello sociale patrilineare dai riverberi epocali, non solo per quanto riguarda la normativa della sessualità stessa (proibizione dei rapporti liberi e dell’attività sessuale non finalizzata alla fecondazione), ma anche per l’intero assetto politico, sociale ed economico (primato assoluto dell’uomo sulla donna e sui figli; forme di proprietà privata). Solo a partire dalle trasformazioni sociali ed istituzionali dell’epoca medioevale (introduzione dell’apprendistato e delle prime forme di scuola) e di quella illuminista (famiglia nucleare) è stato possibile mettere in dubbio questo modello e accedere a nuove concezioni della famiglia. Si dedica attenzione alle caratteristiche e ai bisogni propri dell’infanzia; si riconoscono alla donna sentimenti materni e le si affida il ruolo centrale nella tutela, educazione e socializzazione dei figli; l’affetto paterno si può esprimere attraverso una nuova comprensione e rispetto dell’individualità del figlio. Il lavoro extradomestico di entrambi i geni- tori (dalla rivoluzione industriale in poi) e altre vicissitudini storiche (i conflitti mondiali) introducono sostituti genitoriali e, in particolare paterni (istitutori, balie, scuola, istituti extrascolastici, ecc.) che contribuiscono all’evoluzione del ruolo paterno (da autorità sacrale a guida morale, da sostegno economico della famiglia a care-giver). Nella seconda metà del novecento, i fattori che sembrano contribuire maggiormente alla trasformazione del concetto di paternità sono la diffusione delle famiglie monoparentali e di quelle ricostruite, l’aumento delle convivenze, l’aumento delle nascite fuori dal matrimonio, la diminuzione del tasso di natalità, l’ampliamento del numero delle donne lavoratrici. Recentemente sembra svilupparsi un movimento di ricerca di nuovi aspetti della paternità: entrano in uso nuove definizioni (“nuova paternità”, “paternalità”, ecc.); si diffondono immagini di contatto tra padri e bambini; i padri sono più coinvolti nei corsi di accompagnamento alla nascita, sempre più presenti nella sala parto e più informati. Le dimensioni della paternità cui oggi si è più sensibili sono la gratificazione affettiva, le emozioni provate nell’esercizio della funzione di padre, l’acquisizione di una diversa prospettiva nei confronti della sessualità e dei sentimenti, la differenziazione dalla madre. La nascita della paternità La paternità è un evento sociale ma anche un importante processo psicologico, che inizia molto prima del parto, un processo evolutivo di individuazione dell’uomo. L’accesso alla genitorialità costituisce una tappa complessa e critica nello sviluppo psicosessuale di ciascun individuo. Gli psicoanalisti hanno cominciato a interessarsi ai processi psico-affettivi che caratterizzano il passaggio alla paternità quando, a partire dagli anni ’50, si sono trovati di fronte a fenomeni psicosomatici, disturbi del comportamento (passaggio all’atto, turbe sessuali, etc.) e manifestazioni psicotiche 18