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attuare dei processi di differenziazione sociale che sfociano in atti di
discriminazione” (Cavina, Danna,
2009, p. 163). Come si è visto esiste
un vuoto normativo intorno a queste
tematiche: il mancato riconoscimento
dei diritti di cittadinanza per le persone omosessuali e delle loro relazioni
“produce una delegittimazione delle
persone gay e lesbiche che favorisce
il disprezzo, la discriminazione e la
svalutazione da parte della società”
(ivi, p. 166) e, di conseguenza, alimenta l’omofobia.
Oggi forse qualcosa comincia a muoversi. Il 10 maggio il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo ha
divulgato con la massima urgenza a
tutte le istituzioni scolastiche, l’invito
a partecipare “il 17 maggio alla Giornata internazionale contro l’omofobia
(risoluzione del Parlamento Europeo
del 26 aprile del 2007) ossia contro
ogni forma di atteggiamenti pregiudiziali basati sull’orientamento sessuale. La giornata rispecchia i principi
costitutivi sia dell’Unione Europea
sia della Costituzione italiana: il rispetto dei diritti umani e delle libertà
fondamentali, l’uguaglianza fra tutti
i cittadini e la non discriminazione.”
E continua: “Si evidenzia, a tale proposito, il ruolo fondamentale svolto
dagli istituti scolastici: - La scuola si
cimenta ogni giorno con la costruzione di una comunità inclusiva che
riconosce le diversità di ciascuno.
E’, infatti, ad un tempo, la prima comunità formativa dei futuri cittadini
e un luogo importantissimo per la
crescita e la costruzione dell’identità
di ciascuna persona. Così, le scuole
favoriscono la costruzione dell’identità sociale e personale da parte dei
bambini e dei ragazzi, il che comporta anche la scoperta del proprio
orientamento sessuale. Il loro ruolo
nell’accompagnare e sostenere queste
fasi non sempre facili della crescita
risulta decisivo, anche grazie alla capacità di interagire positivamente con
le famiglie -. L’impegno contro gli
atti omofobi deve essere una priorità per i docenti: - Le scuole, nello
svolgere tale prezioso lavoro educativo ogni giorno, contrastano ogni
forma di discriminazione, compresa
l’omofobia. Per questo il ministero
dell’Istruzione, dell’università e della
ricerca intende supportare il lavoro
dei docenti impegnati quotidianamente nella formazi