100% Fitness Mag - Anno VI Febbraio 2012 | Page 39
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La Sclerodermia trae il nome
dalla caratteristica fibrosi della
cute che diviene dura, anelastica e nel tempo può determinare
retrazioni invalidanti. E’ associata
a fenomeno di Raynaud (ischemia
da vasocostrizione delle estremità,
seguita da cianosi da vasoparalisi)
che determina dolore durante gli
episodi che sono scatenati soprattutto dal freddo. Il polmone è un organo
bersaglio di questa malattia e rappresenta nel tempo il problema clinico di
maggiore impegno. In alcuni malati
la progressiva fibrosi interstiziale polmonare determina fatica respiratoria
anche per sforzi modesti e può instaurarsi una condizione di sofferenza del cuore secondaria alla ipertensione polmonare. Inoltre nei malati
sclerodermici può essere coinvolto
da fibrosi l’esofago con conseguente
difficoltà alla deglutizione del cibo e
talvolta si sviluppano calcificazioni
multiple. L’indurimento della cute
del volto fa assumere a queste persone un tipico atteggiamento amimico.
Una rara malattia che assume connotazioni tipiche della sclerodermia
con artrite che può risultare erosiva
come nell’AR e con manifestazioni
simili al LES, è la Connettivite Mista.
Il coinvolgimento infiammatorio dei
muscoli (miosite) può complicare il
LES e la Sclerodermia, ma è caratteristico della Polimiosite e della Dermatomiosite (in cui è colpita anche
la cute da un processo infiammatorio
autoimmune). Sono queste malattie
rare, ma temibili. L’incapacità a reggere lo sforzo e la compromissione
dello stato generale spiccano all’esordio di queste patologie. Sono spesso
necessarie posologie di cortisonici
elevate e di immunodepressori per
determinare il controllo di questi
sintomi e per salvaguardare il trofismo dei muscoli che, altrimenti, sarebbero destinati ad una irreparabile
degenerazione.
Altre malattie autoimmuni, rare ma
aggressive, sono rappresentate dalle
vasculiti sistemiche. Tra queste si
annoverano la Panarterite nodosa, la Sindrome di Churg-Strauss,
la Malattia di Takayasu e la già
citata Arterite Temporale. Possono determinare gravi alterazioni
dell’albero arterioso che, se non curate, possono minare la sopravvivenza.
Una particolare competenza specialistica, è necessaria per la diagnosi
tempestiva di queste malattie che, se
curate con cortisonici ed immunodepressori, possono essere controllate
con successo.
I MALATI HANNO
PROBLEMATICHE
COMUNI
Alcune persone lamentano sintomi e presentano alterazioni di
laboratorio in senso autoimmune non conclamati. Non vi sono
sufficienti elementi per diagnosticare
una delle malattie autoimmuni citate
e vengono quindi classificati come
Connettiviti Indifferenziate. Talvolta
sono sufficienti farmaci immunodepressori a posologia ridotta rispetto
alle connettiviti classificabili, ma si
rende necessaria una sorveglianza
clinica e laboratoristica per cogliere
tempestivamente la possibile, ma
non frequente, evoluzione in forme
maggiori.
In tutte queste malattie reumatiche
infiammatorie croniche e autoimmuni, il processo infiammatorio
sistemico, unitamente alla presenza
di taluni auto-anticorpi, rappresenta un fattore di rischio aggiuntivo
per aterosclerosi. Ciò giustifica la
maggiore incidenza di accidenti
cerebro-cardio-vascolari che sono i
veri responsabili della riduz