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persona non è assolutamente in grado di interrompere
una relazione che egli stesso ammette essere senza speranza, insoddisfacente, umiliante e spesso autodistruttiva.
Inoltre sviluppa una vera e propria sintomatologia come
ansia generalizzata, depressione, insonnia, inappetenza,
malinconia, idee ossessive. Quasi sempre è presente una
mancanza di rispetto ed i progetti di vita sono diversi
se non opposti, inoltre sono poco presenti momenti di
unione profonda e di soddisfazione reciproca
La caratteristica che accomuna tutti i rapporti dei dipendenti da amore è la paura di cambiare. Pieni di timore
per ogni cambiamento, essi impediscono lo sviluppo delle capacità individuali e soffocano ogni desiderio e ogni
interesse.
I dipendenti affettivi sono ossessionati da bisogni irrealizzabili e da aspettative non realistiche. Sono convinti che
occupandosi sempre dell’altro la loro relazione diventi
più stabile e più duratura. Ma, quasi sempre, le situazioni
di delusione e risentimento che si possono verificare li
precipitano nella paura che il rapporto non possa essere
stabile e duraturo, ed il circolo vizioso riparte, a volte
addirittura “amplificato”. Gli affetti che comportano paura
e dipendenza, tipici della dipendenza affettiva, sono destinati a distruggere l’amore. Chi soffre di tale dipendenza è
così attento a non ferire l’altro, da non rendersi conto che
in questo modo finisce col ferire gravemente sé stesso.
Spesso, anche se non sempre e necessariamente, la
persona amata è irraggiungibile per colui o colei che ne
dipende. Lo psicanalista Fenichel è del parere che gli
amore-dipendenti necessitano enormemente di essere
amati nonostante abbiano scarse capacità di amare. Essi
elemosinano continuamente dal partner maggiore amore
ottenendo, però il risultato opposto. Si legano a persone
che considerano non adatti a loro, ma nonostante ciò
li renda arrabbiati ed infelici non riescono a liberarsi di
quest’ultimi. La dipendenza affettiva colpisce, sopratutto il
sesso femminile, in tutte le fasce d’età. Sono donne fragili
che, alla continua ricerca di un amore che le gratifichi, si
sentono inadeguate. Hanno difficoltà a prendere coscienza
di loro stesse e del loro diritto al proprio benessere che non
hanno ancora imparato che amarsi è non amare troppo,
che amarsi è poter stare in una relazione senza dipendere
e senza elemosinare attenzioni e continue richieste di
conferme. La dipendenza affettiva presenta alcune specifiche caratteristiche:
L’”ebbrezza”, la persona affettivamente dipendente prova una sensazione di ebbrezza dalla relazione dei partner, che gli è indispensabile per stare bene;
La “dose”, il dipendente affettivo cerca “dosi”
sempre maggiori di presenza e di tempo da spendere insieme al partner. La sua mancanza lo getta in uno
stato di prostrazione. La persona esiste solo quando c’è
l’altro e non basta il suo pensiero a rassicurarlo, ha bisogno di manifestazioni continue e concrete. L’aumento
di questa “dose” non di rado esclude la coppia dal resto
del mondo.
Un basso grado di autostima, seguito da sentimenti di vergogna e di rimorso. In alcuni momenti
si è “lucidi” su questo tipo di relazione con l’altro, s’intuisce che la dipendenza è dannosa ed è necessario farne a
meno. La consapevolezza di essere dipendenti rafforza il
basso livello d’autostima personale e spinge ancora di più
verso l’altro che accoglie e perdona, ben felice, talvolta, di
possedere. Quindi ogni tentativo di riscatto dalla propria
dipendenza muore sul nascere.
La paura ossessiva e fobica di perdere la persona amata, che s’alimenta a dismisura ad ogni
piccolo segnale negativo che si percepisce. A volte basta
rimanere inaspettatamente soli o non ricevere una telefonata per avere paura di un’ abbandono definitivo.
Il principale sintomo della dipendenza affettiva è proprio
la paura: paura di perdere l’amore , paura dell’abbandono
e della separazione, paura della solitudine e della distanza,
paura di mostrarsi per quello che si è. Oltre alla paura
sono presenti il senso di colpa e il senso d’inferiorità nei
confronti del partner associati a rancore e rabbia, coinvolgimento totale e vita sociale limitata, infine gelosia e
possessività
Chi soffre di questa dipendenza non deve esitare a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta per andare insieme alla
ricerca delle origini di tale atteggiamento e per poter essere finalmente “liberi” nella relazione con l’altro!