100% Fitness Mag - Anno V Luglio 2011 | Page 19

NEUROPSICOMOTRICISTA Dottoressa Daniela Caiafa Laureata in Neuropsicomotricità dell’età evolutiva, presso l’Università di Napoli Federico II Disponibile telefonicamente Lunedì e Sabato dalle 09.00 alle 13.00 - Cell. 347.5477785 che essi suggeriscono di attuare. Capire il figlio è altrettanto decisivo che avere la chiara convinzione che sia necessario aiutarlo a superare la gelosia. Comprendere le sue difficoltà emotive non significa accettare le sue pretese di esclusività. I figli infatti hanno diritto a essere compresi, non a essere giustificati. Si tratta pertanto di non mostrarsi né sorpresi né impauriti da tali sentimenti (è il modo più efficace per spiegare loro la normalità della gelosia). Capire e rassicurare La capacità di mettersi nei panni del figlio permette di aggiungere dolcezza alle proibizioni e ai rimproveri necessari (a volte è inevitabile mostrare aperta disapprovazione per alcuni suoi comportamenti), di essere più pazienti in ciò che è opportuno tollerare (come le regressioni temporanee, i rifiuti affettivi, le rabbie spesso immotivate, comportamenti che vanno accettati temporaneamente, senza permettere che diventino un’abitudine). È inoltre necessario rassicurare il figlio geloso ricordandogli particolari e dettagli della sua vita passata che gli confermino di essere stato a sua volta amato e vezzeggiato come il fratellino, facendogli valutare positivamente i vantaggi dell’essere grande e poter essere apprezzato per le qualità e le maggiori abilità possedute, rassicurandolo che non sta perdendo l’affetto dei genitori. Al genitore è richiesto di aiutare il figlio con dolcezza, ma anche con serena determinazione, a non lasciarsi condizionare dalle ingiuste pretese dettate dalla gelosia (abbracciando per esempio il piccolo solo di nascosto, o impedendosi di mostrarsi contenti anche per le sue conquiste temendo le reazioni di gelosia del più grande). Si tratta di avere la giusta fermezza nell’evitare di lasciarsi tiranneggiare dalle sue rimostranze strumentali, chiarendo attraverso i propri comportamenti che non si rinuncia alla libertà di amare e di ricevere amore anche dall’altro figlio. Il figlio geloso non può imporre di essere amato in via esclusiva. La rinuncia a questa pretesa, anche se momentaneamente difficile e faticosa, è sicuramente maturante perché crea le condizioni per instaurare dei rapporti che non siano piegati alle proprie esigenze affettive egocentriche. Il tempo rappresenta un buon alleato dei genitori poiché permette al bambino geloso di constatare che i genitori continuano a volergli bene, anche se contemporaneamente amano qualcun altro oltre a lui. I segnali: dai capricci alle regressioni I sentimenti di gelosia si manifestano nei più piccoli attraverso alcuni comportamenti tipici, quali i capricci (il bambino diventa ostinato ed esigente, è incontentabile e provoca in continuazione i genitori), le aggressioni “mascherate” verso il fratello (una 100% FITNESS MA i%9((