100% Fitness Mag - Anno V Gennaio 2011 | Page 20

SALUTE & BENESSERE Dottor Vittorio Milanese L’ALVEOLITE POST-ESTRATTIVA volte può capitare che il decorso clinico di un’estrazione dentale sia molto doloroso. Possiamo infatti a volte incorrere in una complicanza molto fastidiosa che definiamo alveolite postestrattiva, ossia un processo infiammatorio dell’osso alveolare. Il sintomo principale e caratteristico è il DOLORE. Tipicamente i pazienti dichiarano che lo stato di disagio dovuto ai postumi dell’intervento tende a diminuire progressivamente nei primi giorni dopo l’estrazione, ma inaspettatamente, dopo il 4°-5° giorno, un dolore si localizza nella zona cruentata ed aumenta di intensità. Il dolore è spontaneo, intenso, persistente, di tipo gravativo, soprattutto notturno, tende ad irradiarsi verso le zone limitrofe all’alveolo interessato e lungo le regioni innervate dalle branche del nervo trigemino, soprattutto la regione auricolare. Può persistere per alcuni giorni o per diverse settimane. Caratteristicamente è resistente ai comuni farmaci analgesici Può inoltre essere presente alitosi, talvolta tumefazione facciale e linfadenopatia, cioè i linfonodi del collo dello stesso lato possono presentarsi dolenti ed ingrossati. Cause: la patogenesi dell’alveolite secca non è ben conosciuta Nell’eziologia sembrano essere esclusi A 20 | 100% Fitness Magazine processi infettivi: l’uso di antibiotici per via sistemica infatti non sortisce effetti apprezzabili. Sono state individuate però alcune condizioni predisponenti, in particolare: • Procedure operative particolarmente traumatizzanti; • Età superiore ai 40 aa; • Sesso femminile: l’incidenza è superiore nella donna per l’assunzione di contraccettivi orali (gli estrogeni rallentano la guarigione), e durante il ciclo mestruale; • La presenza di un’infezione odontogena preesistente all’intervento; • Il fumo di sigarette, per le sostanze nocive ed irritanti presenti; inoltre la nicotina ha azione vasocostrittrice, cioè ischemizzante, che provoca un ridotto apporto di ossigeno ai tessuti; • Scarsa igiene orale; • Malattia parodontale cronica; • Precedenti episodi di alveolite secca; • Sciacqui energici ed abbondanti dopo l’estrazione. L’ipotesi più accreditata è la lisi del coagulo intralveolare: Il coagulo blocca il sanguinamento, protegge i tessuti sottostanti e serve come base per l’organizzazione del cosiddetto ‘tessuto di granulazione’, da cui dipende la formazione di nuovo tessuto osseo nella cavità alveolare: nell’alveolite post-estrattiva il coagulo sanguigno, sviluppatosi nell’alveolo dopo l’intervento, si disintegra oppure viene dislocato. La formazione del tessuto di granulazione risulterà insufficiente e la guarigione della ferita risulterà così ritardata. Trattamento: l’alveolite è quindi una condizione molto dolorosa ma non grave Il trattamento non diminuisce i tempi di guarigione, ma serve a controllare la sintomatologia dolorosa ed a ripristinare quelle condizioni anatomiche e biologiche nella sede dell’intervento, indispensabili per favorire una ripresa dei processi riparativi e di guarigione. Può giungere anche a guarigione spontanea, senza alcun trattamento, ma il decorso sarà molto doloroso. L’uso di analgesici per via sistemica provoca in genere solo temporanee remissioni della sintomatologia. E’ necessario quindi intervenire soprattutto localmente, con un cauto curettaggio e lavaggio dell’alveolo, previa anestesia locale se necessario, e l’applicazione di una medicazione antidolorifica nell’alveolo stesso. Il paziente può provare un notevole beneficio, per l’improvvisa remissione della sintomatologia, già entro un’ora dall’applicazione. La frequenza delle medicazioni all’inizio è quotidiana e viene ridotta con la remissione della sintomatologia e la stabilizzazione del tessuto di granulazione fino alla guarigione. Prevenzione Per ridurre il rischio della comparsa dell’alveolite è utile seguire i seguenti accorgimenti, da parte del medico: