SALUTE & BENESSERE
Dottor
Vittorio Milanese
L’ALVEOLITE
POST-ESTRATTIVA
volte può capitare
che il decorso clinico di un’estrazione
dentale sia molto
doloroso.
Possiamo infatti a
volte incorrere in una complicanza molto
fastidiosa che definiamo alveolite postestrattiva, ossia un processo infiammatorio dell’osso alveolare.
Il sintomo principale e caratteristico è il
DOLORE.
Tipicamente i pazienti dichiarano che
lo stato di disagio dovuto ai postumi
dell’intervento tende a diminuire progressivamente nei primi giorni dopo
l’estrazione, ma inaspettatamente, dopo
il 4°-5° giorno, un dolore si localizza nella
zona cruentata ed aumenta di intensità.
Il dolore è spontaneo, intenso, persistente, di tipo gravativo, soprattutto notturno,
tende ad irradiarsi verso le zone limitrofe
all’alveolo interessato e lungo le regioni
innervate dalle branche del nervo trigemino, soprattutto la regione auricolare.
Può persistere per alcuni giorni o per diverse settimane.
Caratteristicamente è resistente ai comuni farmaci analgesici
Può inoltre essere presente alitosi, talvolta tumefazione facciale e linfadenopatia,
cioè i linfonodi del collo dello stesso lato
possono presentarsi dolenti ed ingrossati.
Cause: la patogenesi dell’alveolite secca non è ben conosciuta
Nell’eziologia sembrano essere esclusi
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processi infettivi: l’uso di antibiotici per
via sistemica infatti non sortisce effetti
apprezzabili.
Sono state individuate però alcune condizioni predisponenti, in particolare:
• Procedure operative particolarmente
traumatizzanti;
• Età superiore ai 40 aa;
• Sesso femminile: l’incidenza è superiore nella donna per l’assunzione
di contraccettivi orali (gli estrogeni
rallentano la guarigione), e durante il
ciclo mestruale;
• La presenza di un’infezione odontogena preesistente all’intervento;
• Il fumo di sigarette, per le sostanze nocive ed irritanti presenti; inoltre la nicotina ha azione vasocostrittrice, cioè
ischemizzante, che provoca un ridotto
apporto di ossigeno ai tessuti;
• Scarsa igiene orale;
• Malattia parodontale cronica;
• Precedenti episodi di alveolite secca;
• Sciacqui energici ed abbondanti dopo
l’estrazione.
L’ipotesi più accreditata è la lisi del coagulo intralveolare: Il coagulo blocca il
sanguinamento, protegge i tessuti sottostanti e serve come base per l’organizzazione del cosiddetto ‘tessuto di granulazione’, da cui dipende la formazione di
nuovo tessuto osseo nella cavità alveolare: nell’alveolite post-estrattiva il coagulo sanguigno, sviluppatosi nell’alveolo
dopo l’intervento, si disintegra oppure
viene dislocato. La formazione del tessuto di granulazione risulterà insufficiente
e la guarigione della ferita risulterà così
ritardata.
Trattamento: l’alveolite è quindi
una condizione molto dolorosa
ma non grave
Il trattamento non diminuisce i tempi
di guarigione, ma serve a controllare la
sintomatologia dolorosa ed a ripristinare
quelle condizioni anatomiche e biologiche nella sede dell’intervento, indispensabili per favorire una ripresa dei processi
riparativi e di guarigione.
Può giungere anche a guarigione spontanea, senza alcun trattamento, ma il
decorso sarà molto doloroso. L’uso di
analgesici per via sistemica provoca in
genere solo temporanee remissioni della
sintomatologia.
E’ necessario quindi intervenire soprattutto localmente, con un cauto curettaggio e lavaggio dell’alveolo, previa anestesia locale se necessario, e l’applicazione
di una medicazione antidolorifica nell’alveolo stesso.
Il paziente può provare un notevole beneficio, per l’improvvisa remissione della
sintomatologia, già entro un’ora dall’applicazione.
La frequenza delle medicazioni all’inizio
è quotidiana e viene ridotta con la remissione della sintomatologia e la stabilizzazione del tessuto di granulazione fino alla
guarigione.
Prevenzione
Per ridurre il rischio della comparsa
dell’alveolite è utile seguire i seguenti accorgimenti, da parte del medico: