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Dalla lunghezza
del dito indice o
dell’anulare puoi
capire se rischi o
meno di soffrire
di malattie anche
molto serie
Che problemi di salute avrai?
CHIEDILO ALLE
TUE MANI
L
e dita delle mani possono dire moltissimo
di una persona. A prescindere dal fatto
che siano più o meno curate, possono rivelare addirittura il rischio di ammalarsi
di questa o quella precisa malattia. Impossibile?
Non proprio e vediamo perché.
L’elemento in grado di svelare le probabilità
che abbiamo di incappare in determinate
patologie è la lunghezza di due dita in particolare: l’anulare e l’indice. A seconda che
l’uno o l’altro prevalgano in “altezza”, il
responso sarà diverso.
E non sono teorie frutto di credenze popolari, ma
oggetti di studi scientifici. Una recente indagine
del novembre scorso, pubblicata dall’autorevole “British Journal of Cancer”, ha dimostrato
come avere un dito indice più lungo dell’anulare
corrisponda a un rischio ridotto di un terzo di
sviluppare un tumore della prostata.
Quanto contano gli ormoni
Ma com’è possibile che le dita possano essere collegate alla
nostra salute? Partiamo dal principio: la lunghezza delle
nostre mani viene determinata quando ancora siamo nel
grembo materno, dall’esposizione agli ormoni estrogeni e al
testosterone. I primi, gli ormoni femminili, influiscono
sulla crescita del dito indice; il testosterone, ormone
maschile, su quella del dito anulare. Avere un dito più
lungo dell’altro significa avere una prevalenza di questo o di
quel tipo di ormone. E proprio l’esposizione a questi ormoni,
nel primissimo periodo della vita, sembra influenzare il rischio
di sviluppare malattie.
“Tra le otto e le dodici settimane nel grembo materno, i livelli
degli ormoni sessuali hanno un forte impatto sullo sviluppo del
cervello, del cuore e di altri organi”, spiega il professor John
Manning, biologo press