100% Fitness Mag - Anno V Agosto 2011 | Page 18

100% FITNESS MAGAZINE LOGOPEDISTA Chi è mancino alzi la mano! Più del 10% della popolazione mondiale, a quest’affermazione, potrebbe effettuare un repentino movimento del braccio verso l’alto. Ma chi sono i mancini e soprattutto perché vi è un utilizzo prevalente del lato sinistro del corpo? La risposta è tutta nella nostra testa! C Dottoressa Mariarosaria D’Esposito Laureata in Logopedia presso l’Università di Napoli Federico II. Disponibile telefonicamente Giovedì e Sabato dalle 09.00 alle 13.00 - Cell. 338.3191494 om’è ben noto, nella scatola cranica è collocato il cervello una grossa e voluminosa massa, nostro “computer di bordo”, costituita da due emisferi asimmetrici, apparentemente divisi ma in realtà comunicanti, mediante fibre nervose (corpo calloso). L’emisfero sinistro, responsabile nei destrimani degli atti motori complessi della parte destra del corpo, è sede del linguaggio e della razionalità. A quello destro, invece, sono affidati prevalentemente compiti di natura creativa ed intuitiva. Per questo motivo risulterà dominante un emisfero piuttosto che l’altro, in relazione al compito che l’individuo svolge. La conseguenza dell’asimmetria tra gli emisferi è la “lateralità”, vale a dire la prevalenza motoria e sensoriale di un lato del corpo rispetto all’altro. Nei mancini si osserva una minore asimmetria ed una distribuzione più omogenea delle funzioni: questa particolare condizione pare sia dovuta a fattori di natura ambientale e genetica, come emerge da studi recenti. Durante un’indagine condotta nel 2007 su soggetti dislessici, infatti, i ricercatori dell’Università di Oxford hanno evidenziato come il gene Lrrtm1 avrebbe un ruolo determinante nello sviluppo del mancinismo. Da due genitori mancini, quindi, non è detto che nasca un bambino con uguale lateralità, ma esiste un’alta probabilità che questa si manifesti nelle generazioni successive. Nel neonato i due emisferi hanno potenzialità funzionali, almeno apparentemente, uguali; ma già dal primo anno di vita, con la comparsa delle prime parole, si avvia il percorso di lateralizzazione che risulterà ben visibile intorno ai 3anni, quando il piccolo è capace di eseguire movimenti fini con una mano, senza che nell’altra ci siano atteggiamenti imitativi. La lateralizzazione si consolida nel bambino intorno ai 6-7anni e contribuisce in maniera rilevante all’ equilibrio, alla precisione e coordinazione oculo-manuale, al perfezionamento della scrittura e alla sua organizzazione sul foglio. Storicamente i mancini non hanno avuto vita facile, sempre guardati con sospetto e messi in relazione al diavolo. Non a caso il termine “mancino” viene anche utilizzato per descrivere qualcosa di nefasto e malevole e in inglese “right”, che indica la mano destra, è sinonimo di buono. Fino a qualche decennio fa ai ragazzi mancini legavano la mano sinistra per obbligarli a scrivere e mangiare con la destra. Nonostante la condizione sociale del mancino sia nettamente migliorata, ancora oggi qualcuno tende ad indurre, nel bambino, la scelta di una mano piuttosto che l’altra. Lasciate sempre che sia il piccolo a scegliere la mano con cui prendere il giocattolo o il piede con cui calciare la palla: una correzione forzata, può, in taluni casi apportare disarmonie nello sviluppo della lateralità. In molte patologie dell’apprendimento e del linguaggio è necessario indagare la preferenza manuale o l’eventualità di una lateralità crociata ( in soggetti, ad esempio, che scrivono con la destra e calciano con la sinistra o viceversa). I test utilizzati, attraverso diverse prove, definiscono: - mano dominante: mediante la prova cronometrata di “distribuzione delle carte” - piede dominante: con la prova delle “marelle” (che prevede la spinta di un oggetto lungo una linea) e dello “shooting”(scelta del piede per calciare il pallone) - occhio dominante: prove di “mira” e di “sighting” (l’occhio scelto per guardare attraverso una fessura). Siete mancini, destrimani o avete una lateralità crociata? Provate anche voi! 18