sia la composizione sia la qualità delle
materia prime e i processi produttivi.
Si tratta di latti adattati, cioè di provenienza vaccina resi simili per composizione a quello materno. La formula ha
un contenuto proteico ridotto rispetto
al latte vaccino e parte della caseina è
stata sostituita con sieroproteine, sono
arricchiti di carboidrati e i grassi del
latte sono sostituiti con grassi di origine vegetale così da assicurare un maggior apporto di acidi grassi insaturi che
hanno un ruolo molto importante per
il completamento dello sviluppo del
sistema nervoso centrale e dell’acuità
dello sviluppo visivo del lattante.
I latti artificiali presentano un contenuto minore in potassio, sodio, cloro,
perché nel neonato la capacità di filtrazione renale non è giunta a completa maturazione. Anche il contenuto di
calcio e fosforo è modificato e portato
a valori simili a quelli del latte materno. Gli svantaggi di questi latti artificiali sono rappresentati dal fatto che
queste formulazioni non apportano
tutte quelle sostanze necessarie deputate alla difesa immunitaria. Per esempio è assente la lattoferrina sostituita
nelle formula dalla beta-lattoglobulina
che però sembra essere la principale
responsabile dell’insorgenza di fenomeni allergici. Oltrepassato il quarto
mese di vita le formule per lattanti
vengono sostituite con i latti di proseguimento.
Tali formulazioni sono destinate al
bambino quando ormai ha raggiunto
una certa maturazione digestiva e presenta esigenze nutrizionali differenti.
L’uso di questi alimenti è opportuno in
quanto è stato dimostrato che l’esclusivo allattamento al seno dopo il sesto