100% Fitness Mag - Anno IV Gennaio 2010 | Page 30

L’angolo degli esperti ► farmacia L’alimentazione del neonato: Dottor Giuseppe De Simone Farmacista Cell. 335.5302988 Laureato presso l’Università di Napoli Federico II in Farmacia, specializzato in scienze e tecniche delle piante officinali. latte materno o latte artificiale? N ei primi mesi di vita, l’alimentazione del bambino riveste enorme importanza in quanto l’accrescimento risulta molto rapido e si ha il completamento dello sviluppo cerebrale.I medici concorrono nell’affermare che il latte materno è il miglior alimento per un neonato, perché contiene tutte le sostanze nutritive essenziali in proporzioni ideali e nella forma più assimilabile per il bambino. Nei bambini allattati al seno si verificano un numero inferiore di allergie e di gastroenteriti rispetto ai bambini nutriti con latte artificiale. Il latte materno può essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio sistema biologico in continua evoluzione. La sua composizione varia da donna a donna e si modifica in una stessa madre con l’età. Ha inoltre la prerogativa di modificare i suoi “ingredienti” non solo man mano che il neonato cresce, ma anche nell’ambito di una stessa giornata (ad esempio al mattino è più ricco di grassi) o addirittura di una stessa poppata dove ci sono variazioni nel contenuto lipidico in risposta ad una diversa suzione da parte del lattante. 30 100% Fitness Magazine La variabile composizione del latte materno risponde alle esigenza nutrizionali del lattante e gli consente di assumere tutti quei fattori di difesa che garantiscono la resistenza contro le infezioni. Inoltre in tale alimento sono presenti ormoni ed enzimi che hanno il compito di facilitare l’assorbimento delle varie sostanza nutritive assunte, oltre che promuovere la maturazione dell’apparato digerente del piccolo. Considerando la crescita del lattante si possono individuare tre tipi di latte materno: nei primi giorni di vita la ghiandola mammaria secerne un liquido, il colostro, ricco di proteine, sali minerali, ed elementi rivolti al potenziamento delle difese immunitarie del lattante; nei giorni successivi si passa al “latte di transizione “ che è meno ricco di proteine ma con più lipidi e carboidrati; infine si passa al latte maturo. Non esistono quasi mai cause mediche che impediscono ad una donna di allattare, ma molte madri sono riluttanti a farlo o si lasciano scoraggiare dalle difficoltà che insorgono nella prima settimana. Tuttavia l’esperienza dell’allattamento superata la prima settimana di difficoltà è positiva sia per la madre che per il bambino: dal punto di vista psicologico rappresenta il prolungamento della stessa relazione tra madre e figlio già esistente in gravidanza. Se non è praticabile l’allattamento al seno il pediatra consiglia un’alternativa in base alle caratteristiche ed alle esigenze del neonato. I “latti formulati” sono prodotti che hanno raggiunto un notevole livello per quanto riguarda