IL BIMBO SI IDENTIFICA
NEL PROTAGONISTA
È l’intreccio delle vicende dei personaggi che maggiormente attrae l’attenzione del piccolo durante la lettura di
una fiaba. Quasi tutte le favole per bambini presentano tre
figure fondamentali: il cattivo, il buono, il protagonista.
* Il cattivo appare subito come tale e, in genere, anche i
particolari descrittivi della sua figura lo fanno sembrare
come un essere malvagio: impossibile non riconoscerlo,
anche se talvolta è difficile individuarlo perché so maschera.
* Il buono, invece, è spesso anche il “salvatore”, colui che
ha un ruolo decisivo per la risoluzione della vicenda, anche se può comparire poco e in modo marginale nella
narrazione (per esempio, il cacciatore nella fiaba di Cappuccetto Rosso).
* Il protagonista è colui che intraprende un “viaggio”
all’inizio della storia e, di solito, deve superare varie disavventure e difficoltà per poi uscire comunque vincitore
dell’atto finale. Il bambino finisce spesso per identificarsi
con questa figura, entrando in empatia con essa e, inoltre,
non ammette in genere variazioni sui particolari che si
riferiscono all’immagine mentale che si è creato sul personaggio in base al racconto.
QUAL’E’ IL MOMENTO GIUSTO
La lettura può diventare un piacevole appuntamento, atteso e desiderato dal bambino. Non esiste un’età precisa per il “rito” della
fiaba, ma è dopo i due anni che il piccolo inizia a interagire in
modo più esplicito e magari chiede alla fine della narrazione che
venga ripetuta più volte.
Quando si legge una fiaba al bambino piccolo, è bene tenerlo in
braccio, o molto vicino a sé, per fargli capire che raccontargli una
favola è un po’ come fargli le coccole. Per predisporre il bambino
all’ascolto meglio scegliere un momento in cui è più tranquillo,
per esempio alla sera, prima della nanna.
UN OCCASIONE PER STARE INSIEME
Ritagliarsi tutti i giorni un po’ di tempo da dedicare alla
lettura di una fiaba rafforza il legame tra bimbo e genitori
perché si crea un momento di condivisione. La narrazione della favola, dunque, deve essere considerata come
un’occasione di coccole. La fiaba non deve essere considerata solo in quanto testo, ma deve essere vista come
uno strumento da usare per stare insieme. Ciò che offre la
fiaba è, più che uno stimolo per lo sviluppo, un momento
di contatto tra figlio e genitori.
Fin da piccolo il bambino è contento di ascoltare la voce
della mamma e del papà che gli cantano una ninna nanna o gli leggono una storia. Questo anche perché spesso,
quando si racconta una favola a un bambino lo si prende
in braccio e si sfoglia il libro insieme a lui, soffermandosi
sulle illustrazioni. Il bimbo quindi, oltre ad ascoltare la
voce del genitore che legge, ne percepisce le variazioni
del respiro e dell’intonazione. L’intimità che si instaura
condividendo il momento della lettura crea un contatto
speciale tra genitore e bambino, e migliora il loro rapporto.
Per quanto riguarda l’ipotesi che il rendimento scolastico del bimbo sia favorito dalla lettura quotidiana di una
fiaba, va detto che questo aspetto non deve diventare lo
scopo delle favole.
100% Fitness Magazine |
39