L’angolo degli esperti
Dottoressa
Rosa De Martino
PEDAGOGISTA
LA SOLITUDINE
DELLA SORDITA’
E’
trascorso un mese
dall’ultimo articolo che ho dedicato a Voi lettori di
100% Fitness, mi
sento in dovere di
ringraziare il Sig. Daniele Fiorile che mi
ha dato questa disponibilità di poter far
parte del suo meraviglioso giornalino
che ormai da tempo tutti conosciamo,
intenso e molto utile a tutti noi con i
suoi svariati articoli messi a disposizione da tanti miei colleghi che colgo l’occasione di salutare; ci siamo lasciati con
l‘ultimo numero che avrei trattato un
argomento molto sentito dalle persone
con problematiche di sordità: la Solitudine, il peggiore compagno che si possa
avere e che fa soffrire di una sottile ed
immaginabile sofferenza, e che riesce
a dimenticare solo quando sta con una
persona amica che sa comprenderlo e
parlargli, e quando si trova coi suoi fratelli del silenzio. Ebbene si, quante volte
leggiamo relazioni scientifiche pubblicate sui giornali e sui rotocalchi, riguardanti i bambini nati sordi o divenuti tali
nei primi anni d’età, i quali, con l’aiuto
degli apparecchi acustici, hanno potuto
recuperare l’udito magari parzialmente
e frequentare quindi le scuole normali.
Sarebbe tropo bello, se ciò fosse così
facile! L’esperienza profondamente
vissuta ci ha insegnato che è nocivo far
frequentare ad un sordo, con dei residui
uditivi, una scuola per i normali, perché
si potrebbe sentire ancora più isolato e
più triste. Sarebbe meglio che il sordo
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o sordastro fosse istruito privatamente
ed ambientato nella cerchia degli affetti
familiari, certamente imparerebbe di
più e con più profitto. Ma questo sistema fino a poco tempo addietro, era
adottato per gli appartenenti a famiglie
ricche, ed io vorrei: siccome viviamo in
una società dove tutti i cittadini sono
uguali e godono dei propri diritti, tutto
ciò venisse abolito, e far sì che tutti coloro con problematiche uditive venissero assistiti allo stesso modo, ci riuscirò
credetemi…l’importanza è avere Fede
ed affidarsi a persone competenti e che
abbiano un cuore grande da donare a
chi ha bisogno.
Comunque se questo sistema ha i suoi
lati positivi finché il bambino è piccolo
e sta bene in famiglia, presenta invece
delle lacune nel rapporto con il prossimo.
Infatti il sordo istruito privatamente
non conosce il gesto (abbiamo parlato
del gesto negli scorsi articoli), e che anche con i suoi simili si trova in disagio
non riuscendo a comunicare.
Conosco bene non pochi di questi esseri sordi o sordastri che hanno studiato
privatamente che hanno occasione di
intrattenermi con essi i quali, benché
abbiano conseguito la laurea od ottenuti diplomi di vario genere, mi sono
apparsi tristi e silenziosi e più di uno
mi ha confidato di sentirsi isolato poiché la compagnia degli udenti è spesso
pesante per la scarsa comunicabilità che
ha con loro.
E’ normale che sia così e non si devono
creare delle illusioni che sempre finiscono per far soffrire di più.
Oggi i sordi o i sordastri quando escono da una scuola appositamente creata
per loro, si trovano in un mondo aperto,
dove ci sono tante possibilità di vivere e
lavorare secondo le loro attitudini.
Questi minorati sensoriali potranno
quindi partecipare alla vita sociale,
come lo fanno i ciechi e gli invalidi civili
nelle loro organizzazioni.
La vita deve essere fonte di felicita’ e
di serenita’ per tutti i minorati e quindi
non bisogna isolarsi nella tristezza e nella solitudine ciascuno deve saper lottare
per sentirsi migliore nella vita, senza
provare tentennamenti o confronti, ma
deve possedere fiducia in sé stesso H